Ritornello Boniek: “Non ce l’ho con la Juve, ma con i suoi dirigenti che facevano 100 telefonate prima delle partite”

Non si placa la polemica tra Zibì Boniek e la Juventus, che qualche settimana fa ha deciso di revocare la stella assegnatagli in modo poco chiaro, non rispondendo il polacco ad alcuno dei requisiti resi pubblicic. L’ex “Bello di notte” è ritornato sull’argomento durante il programma ‘La Tribù del calcio’, in onda su Mediaset Premium. “Sono io che ho subìto un danno. Se il 7 ottobre fossi andato al la cerimonia di consegna delle stelle, cui non potrei partecipare, oggi cos’avrebbero fatto? Mi avrebbero chiesto di restituirla ? Sono loro che me l’hanno assegnata, conservo ancora la lettera del presidente del club che m’informa della cosa. Io oggi sono un commentatore e un uomo libero. Se vedo un dirigente della Juve che prima della partita fa cento chiamate a un arbitro e dico che sono perplesso, che c’entra questo con la storia della Juventus e l’assegnazione delle stelle?Oggi c’è chi mi toglie la stella, ma su 5 gol fatti nelle finali, 3 li ho segnati io. E poi voglio dirlo: sono stato l’unico giocatore che dopo l’Heysel ha devoluto per intero il premio-vittoria alle famiglie delle vittime. Questa è la mia storia con la Juventus. Forse c’è qualcosa che mi sfugge o forse no: probabilmente oggi alla Juve c’è qualcuno che è ancora guidato dai vecchi poteri”.