Rino Gattuso: “nessuno in Italia forte come il Milan. Forse la Juventus…”

Mentre il Milan si appresta a ritrovare altri infortunati dopo questa sosta (Pato e Nesta rientreranno al Franchi contro la Fiorentina) e Daniele Bonera torna a correre dopo il trauma cranico con colpo di frusta rimediato domenica contro il Catania, Gennaro Gattuso continua a vivere il suo status di atleta che si mantiene in ottima forma, ma non sa ancora quando potrà utilizzare quella condizione fisica lucidata ogni giorno: “Sto migliorando e spero di tornare al più presto in campo”, dice a MilanNews Tv il mediano rossonero, fermato dalla paresi al sesto nervo ottico dell’occhio sinistro. Talmente allenato da pensare a una competizione agonistica per sfogarsi in attesa del pallone: “Faccio dieci chilometri al giorno di corsa, ho pensato di fare una maratona con il mio preparatore atletico, che corre già da un po’ di tempo, ma me l’hanno sconsigliato. E’ meglio stare a Milanello e allenarsi lì perché è importante correre e tenersi in forma. Il fatto che riesco a fare attività fisica è molto importante. Il campo mi manca moltissimo, però me ne sono fatto una ragione perché nella vita c’è di peggio. Mi è andata bene, vivo alla giornata e farò di tutto per tornare in campo perché è la mia vita, quello che mi manca di più, però non mi piango addosso. Penso veramente che ci sia qualcosa di più grave nella vita”. Nel frattempo il Milan ha ripreso a vincere: “Nessuno in Italia in questo momento ha la nostra qualità. Solo la Juventus ci può dare fastidio grazie alla mentalità di Antonio Conte. I bianconeri non mollano mai, giocano sempre con il coltello tra i denti però penso che a livello qualitativo noi abbiamo più degli altri. E non credo che Del Piero verrà al Milan. Alex lo vedo come la bandiera della Juve, è giusto che finisca la carriera in bianconero, perché lui è la Juve. Ogni anno vedo giocatori che si spostano, ma faccio fatica a immaginare Del Piero e Totti con altre maglie faccio fatica”.

Intanto Christian Abbiati commenta con ironia le difficoltà di questo avvio di stagione: “Non posso cavarmela con un no comment?”, risponde in un’intervista a Sport Mediaset a chi gli chiede un’analisi su questa prima parte di annata. Sullo sfondo ovviamente la papera di Torino con la Juventus e la svista casalinga con l’Udinese. “Mi do 6 meno meno. Allora significa che consideri solo gli errori? No, ho tolto gli errori e le parate. Per questo mi do questo voto”, lasciando intendere che altrimenti si darebbe dato ancora meno: “L’errore con la Juventus è stato molto evidente. Ma adesso sono sereno. Credo che la parata più bella finora sia stata quella su Osvaldo. E’ stata una respinta d’istinto molto importante perché in quel momento eravamo sul 2-1 e sono riuscito a evitare il pareggio. Per noi era determinante ottenere quel successo contro una squadra che era in risalita in classifica”. E ora Abbiati ha due sogni: “La seconda stella in Italia e un’altra Champions League in Europa”.

Sulla strada del secondo obiettivo, indicato da Abbiati, c’è il Barcellona, avversario del Milan a San Siro il 23 novembre. In vista di quella gara, il Milan ha lanciato un metodo innovativo di vendita dei tagliandi, i pochi disponibili visto che il club rossonero ha già venduto quasi 57.000 mini-abbonamenti per il girone. Per evitare che si verifichino i classici sotterfugi tipici di queste sfide (favoritismi, scorciatoie e simili), Via Turati ha deciso di cedere i biglietti secondo una logica ispirata a una vera e propria classifica di fedeltà dei tifosi. Questo è possibile grazie ai meccanismi della tessera del tifoso milanista che prevede l’accumulazione di punti. Divertente osservare la tabella predisposta dalla società secondo la quale il punteggio dipende da numerose variabili. Entrano in gioco l’importanza della partita: minore è il prestigio della gara, maggiore il punteggio (con due fasce in campionato e modulazione delle sfide internazionali tra casa, trasferta, girone ed eliminazione diretta). E influisce la distanza percorsa dal sostenitore per arrivare a San Siro con l’Italia divisa in quattro aree: Lombardia, altre regioni del Nord (tranne il Friuli Venezia Giulia), Centro (più Friuli Venezia Giulia) e Sud con le isole. Così un calabrese che va a vedere Milan-Lecce acquista molti più punti di un torinese che si sposta per Milan-Juventus.\r\nQuesto sistema dovrebbe spegnere le perplessità di qualche tifoso, deluso perché in questo modo viene favorito chi può permettersi di andare frequentemente a San Siro: chi parte da lontano, infatti, viene compensato quasi quattro volte in più di chi vive in Lombardia (ma comunque questi sono dibattiti sottesi a ogni partitissima così sentita, seguita quasi come una finale). Seguendo questi criteri, i biglietti per la sfida col Barcellona potranno essere acquistati solo da chi possiede un certo punteggio. E così via a scalare col passare dei giorni. Poi sul campo il Milan dovrà cercare di strappare i tre punti ai maestri catalani, la “setta” più forte del mondo, per usare la spericolata terminologia contenuta nell’autobiografia di Zlatan Ibrahimovic.

Credits: Repubblica

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