Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda legata alla manovra stipendi che ha visto come protagonista in negativo la Juventus e l’ex presidente Andrea Agnelli. La Corte d’Appello della FIGC ha accolto, quest’oggi, in parte il ricorso presentato proprio dall’ex numero uno bianconero. Ed ha cosi ridotto la durata dell’inibizione da 16 a 10 mesi. Inflitta lo scorso 10 luglio dal Tribunale Federale Nazionale. Contestualmente, è stata ridotta anche l’ammenda nei confronti di Agnelli che è passata da 60mila euro a 40 mila.
Di seguito il comunicato con cui la Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite della FIGC ha reso nota la decisione di ridurre la squalifica e l’ammenda nei confronti di Andrea Agnelli. L’ex presidente della Juventus, precedentemente condannato relativamente alla manovra stipendi, a 16 mesi di inibizione e 60mila euro di ammenda. “La Corte Federale d’Appello a Sezioni Unite, presieduta da Mario Luigi Torsello, ha accolto in parte il ricorso di Andrea Agnelli, riducendo da 16 a 10 mesi l’inibizione inflitta lo scorso 10 luglio dal Tribunale Federale Nazionale in merito al procedimento avente oggetto le manovre stipendi. I rapporti con gli agenti, e le partnership con altri club. La Corte ha inoltre ridotto da 60.000 a 40.000 euro l’ammenda nei confronti dell’ex presidente della Juventus“.