Repubblica: Juve, fabbrica di giovani campioni

marroneLa Juventus dei ragazzi ha vinto per la settima volta il Torneo di Viareggio. Soprattutto, l´ha vinto per la quinta volta negli ultimi sette anni (le altre volte, nel 1961 e nel 1994, con Del Piero), marcando un dominio in ambito giovanile ormai assodato: è il frutto della svolta impressa ormai tre lustri fa da Luciano Moggi, che decise finalmente di investire su un vivaio trascurato per decenni e che, nel corso della storia, si era segnalato per la sua eredità, proponendo soltanto prodotti isolati come Bettega e Galderisi (persino Paolo Rossi, che transitò dalla Primavera, non venne notato: Boniperti dovette ricomprarselo a suon di milioni quando ormai era già Pablito). L´ultimo successo è storia di ieri pomeriggio, sigillo di una competizione nella quale la Juve ha fatto il pieno: Ciro Immobile è stato eletto miglior giocatore del Torneo e con le sue dieci reti (in sette partite!) è stato anche il capocannoniere.\r\nNon solo: il centravanti campano ha battuto il record del fiorentino Banchelli dei gol segnati in una sola edizione (ne ha fatti quattordici in totale, con i quattro del 2009). Inoltre, Carlo Pinsoglio è stato nominato il più bravo tra i portieri, grazie alle straordinarie parate nella semifinale con l´Atalanta. Se l´è dovuta vedere con l´empolese Addario (decisivo ai rigori negli ottavi e in semifinale), che però ieri ha collezionato una papera dopo l´altra.\r\nNel settore giovanile, la Juventus investe sei milioni l´anno. Una cifra considerevole in assoluto, ma tutto sommato non così enorme nel budget bianconero, nel quale rappresenta una percentuale ancora troppo bassa. Ma verso i giovani c´è cura e attenzione e i bianconeri sono stati bravi a sfruttare la latitanza del Toro, che quando aveva il miglior vivaio d´Europa rastrellava immancabilmente tutti i talenti del Piemonte, che invece adesso finiscono a Vinovo. L´ultimo trionfo è però ingannevole, perché la Juve si è presentata in Versilia con una squadra ai limiti d´età, impostata su ragazzi ormai ventenni o quasi: a questi livelli, un solo anno di esperienza (e di maturazione fisica) è decisivo ed è anche per questo che i bianconeri hanno dominato strapazzando squadre molto più giovani.\r\nL’allenatore Luciano Bruni ha raccolto il testimone da Massimiliano Maddaloni, a sua volta preceduto da Vincenzo Chiarenza, Gian Piero Gasperini e Antonello Cuccureddu, gli allenatori che hanno scandito la rinascita del vivaio. Bruni, ex centrocampista del Verona di Bagnoli portato a Torino da Renzo Castagnini, che ha rilevato le mansioni di Ferrara, ha presentato una squadra infarcita di giocatori arcinoti, che forse non avrebbero dovuto essere a Viareggio ma a farsi le ossa altrove: Marrone e Immobile hanno già giocato nella nazionale under 21 oltre che in serie A e in Champions, e in prima squadra hanno fatto il loro esordio anche Esposito e Giandonato, mentre Iago è reduce da un´esperienza (infruttuosa) al Bari e altri ragazzi (Bamba, De Paola, Alcibiade, Rossi) hanno partecipato a partire amichevoli al fianco dei grandi. Molti dei trionfatori di ieri, oltretutto, furono già protagonisti nella vittoria del 2009.\r\nNel momento della festa, però, non si è guardato a questi dettagli. «È stata la vittoria del gruppo» ha esultato Bruni, mentre Immobile ha speso la dedica per Ale & Ricky, i due ragazzi della Berretti annegati nel laghetto di Vinovo. Felici anche i dirigenti, ma a Viareggio si sono presentati soltanto Secco e Castagnini, non Blanc e Bettega. La loro presenza non avrebbe guastato.\r\n\r\n(Credits: Repubblica.it)