Real Madrid-Juventus: la conferenza stampa della vigilia. Massimiliano Allegri è disteso alla vigilia del match del Santiago Bernabeu: “Il dovere che abbiamo domani è cancellare il 3-0 dell’andata – esordisce subito il tecnico bianconero – , che è stato bugiardo. Dobbiamo interpretarla come una gara secca e fare tutto il possibile perché si faccia un risultato positivo. Durante la gara non si sa cosa succede, domani dobbiamo fare una partita giusta, tosta, anche per il finale di stagione. Ci vuole una partita seria e giocata bene. Che segnali ho? La squadra si è allenata bene, domani è un quarto di finale e dobbiamo giocare al meglio. Le possibilità di passare sono poche, dovremo essere bravi e fortunati. Percentuali? Ho detto che ci sono poche possibilità. Non do percentuali, l’obiettivo nostro è giocare una grande partita e fare risultato qui. Poi vedremo. Per noi è importante venire fuori domani con delle certezze che cancellino il 3-0 dell’andata”.
Zidane si è innervosito per il clima di eccessiva festa che c’è a Madrid, ma il rischio che sbaglino partita è davvero remoto. “Credo che il Real farà una gara seria – continua Allegri – perché hanno molta esperienza. Il nostro obiettivo è fare una grande gara ed essere solidi dietro. Noi affronteremo la gara come se fosse una sfida secca. Sono dispiaciuto per l’andata perché non meritavamo il 3-0. L’abbiamo preparata diversa da tutte le altre visto il risultato dell’andata”.
Quanto alla formazione, il modulo scelto sembra essere il 4-3-3: “Chi gioca in attacco? Higuain sicuro e poi due tra Mandzukic, Cuadrado e Douglas Costa”.
“Affronteremo la partita al solito modo – ha dichiarato in conferenza stampa capitan Gianluigi Buffon – . Dobbiamo fare una partita da Juventus, con tenacia, forza, equilibrio, gioco. Vogliamo ottenere il miglior risultato possibile. Che significato ha questa gara? Il significato che a prescindere dà ciò che è successo all’andata, è una gara da onorare al meglio. È il dovere di chi indossa questa maglia. Il clima dello spogliatoio? Ci sono state partite dove ci sono state rimonte incredibili. È chiaro che alcune volte dipende dalla consistenza e dal valore degli avversari perché questo incide molto. Nella vita bisogna per forzare tentare l’impossibile perché è uno stimolo per ognuno. È chiaro che tentando l’impossibile, poi magari raggiungi qualcosa di possibile”.
In caso di eliminazione della Juventus, per Buffon potrebbe essere l’ultima partita di Champions League, ma il numero uno risponde ironicamente. “Ho detto ai miei compagni che se usciamo non mi ritiro (ride, ndr). L’importante è che non sia per la Juve l’ultima partita di Champions. Per quanto riguarda me, c’è anche questa possibilità ma non è una possibilità che mi deprime. Da bimbo avrei firmato per finire la mia carriera in Champions con un partita al Bernabeu contro il Real Madrid. C’è poco da dire perché il gap è davvero grande. L’unico modo che conosco per cercare di crederci è costruire piano piano. In allenamento e durante la gara. Se entri in campo deciso a combattere, a lottare, poi magari piano piano la gara va in un modo che nessuno avrebbe pensato. Cosa mi aspetto al pubblico del Bernabeu? Nella vita ho imparato a non aspettarmi nulla se non il peggio. Anche gli altri anni il pubblico del Bernabeu si è sempre comportato con grande sportività. Però non me lo devono e non me lo aspetto”.
Un vero peccato essere usciti dalla partita dell’andata con tre gol sul groppone, perché la prestazione non era stata così negativa. “Fino a quando siamo stati in 11 abbiamo fatto una bella gara – ammette Buffon – . Negli episodi non ci è andato nulla bene, né all’andata né in finale di Cardiff. Ma quando le cose vanno tutte male e agli altri bene è perché alla base c’è qualche differenza e probabilmente questo ha pesato in maniera implicita sul punteggio finale”.