Interviste

Raiola: “Pogba alla Juve? Magari. Ecco il futuro di de Ligt e Bernardeschi”

Tanti argomenti legati alla Juventus nell’intervista rilasciata da Mino Raiola a Tuttosport

Mino Raiola ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport, in cui ha parlato di alcuni suoi tesserati, ma anche di altri calciatori e tecnici, toccando più volte l’argomento Juve. Si parte da Matthijs de Ligt, che sta proseguendo il suo processo di crescita sia tecnico sia mentale. “Capitano del futuro? Forse lo è già, anche senza la fascia. Ha quattro anni di contratto con la Juve. E soprattutto è un matrimonio perfetto: De Ligt e i bianconeri si sposano per serietà, duro lavoro. Se poi lui non è così estroverso fuori dal campo, che problema sarà mai? Ognuno ha il proprio carattere. L’importante è il rendimento sul campo, il rapporto con i compagni, lo spogliatoio, il club. Sotto questo aspetto Matthijs è irreprensibile. Volete un pronostico? L’ho già detto anche a lui: De Ligt diventerà il più forte al mondo nel suo ruolo – ribadisce l’agente italo-olandese – ha la possibilità di vincere il Pallone d’Oro come difensore e dopo la carriera lo vedo primo ministro dell’Olanda. Sarà un grande politico”.

Si apre il lungo capitolo Pogba e Raiola apre al ritorno alla Juventus: “Inutile girarci attorno. Meglio parlare chiaro, guardare avanti e non perdere tempo a cercare colpevoli: Paul al Manchester United è infelice, non riesce più a esprimersi come vorrebbe e ci si attende da lui. Deve cambiare squadra, deve cambiare aria. Ha un contratto che scadrà fra un anno e mezzo, nell’estate del 2022, ma credo che la soluzione migliore per le parti sia quella della cessione nel prossimo mercato. Altrimenti il club di Old Trafford, con cui i rapporti sono ottimi, sa bene che rischierebbe di perderlo a parametro zero, dato che per il momento non è intenzione del giocatore prolungare il contratto. Se qualcuno non lo capisce, capisce poco e niente di calcio. In ogni caso addossino pure tutta la colpa a me se la prossima estate Paul se ne andrà. Juve? Magari potrebbe essere proprio la Juve la sua prossima destinazione – ammette – Perché no? Fra l’altro il rapporto con la società e con i suoi ex compagni è eccellente. Al tempo del Covid, Paul non possono permetterselo in tanti. L’importante è volerlo”.

Alla Juventus, del resto, c’è un suo ex assistito, Pavel Nedved, che potrebbe mediare con la società per il ritorno a Torino del Polpo. “Sono sincero: all’inizio non lo vedevo come dirigente. Invece mi ha stupito: è una delle poche persone che si fanno sentire senza gridare, è diventato un top anche in questo ruolo. Quando chiedo a Pavel di spiegare una certa cosa a un mio giocatore, finisce che con lui capiscono subito e tutto”. Tra i nuovi assistiti, invece, c’è quel Federico Bernardeschi che non piace molto ai tifosi bianconeri: “Il fantastico giocatore ammirato alla Fiorentina non può essere quello dello scorso anno. Lo sa lui e lo sanno i bianconeri. Fede è da Juve e lo dimostrerà”. Sembra essere piombato in crisi Dejan Kulusevski, invece, un elemento sul quale la Juve ha investito 44 milioni di euro: “Zlatan mi ha detto che è fortissimo e io mi fido di lui. Saper ascoltare chi ci capisce è importante. Moggi era il numero uno da questo punto di vista”.

Raiola: “Giocatori Juve contenti di Pirlo”

Sulla scelta della Juventus di affidarsi ad Andrea Pirlo, Raiola non ha dubbi: “Sì, mi piacciono sempre le scelte controcorrente come quella di Pirlo. Da quel che mi dicono, i giocatori sono molto contenti dei suoi metodi di allenamento”. Ronaldo o Messi? L’agente non ha dubbi: “Dico subito che fra Cristiano Ronaldo, di cui sono un grande fan, e Messi, io prendo sempre il portoghese. Zlatan però è un pianeta a sé stante. È il giocatore più completo ma esistito nella storia del calcio, ha il talento di Messi e la forza di volontà di CR7. Se il Pallone d’Oro fosse votato dal pubblico, so che Ibra ne avrebbe vinti 8”.

Allegri tra gli allenatori top

Tra gli argomenti trattati da Raiola c’è anche il futuro di Massimiliano Allegri, che sta attendendo ancora la panchina giusta per tornare in campo da protagonista. “Sì. La costanza dei risultati parla a suo favore. È un perfezionista che cerca di migliorare i calciatori. Un perfetto rappresentante della scuola italiana che ha dimostrato di vincere – anche prima di approdare alla Juve dove ha centrato un filotto grandioso – con la squadra messagli a disposizione dalla società e avendo l’intelligenza di saper imporre il proprio gioco anche sfruttando le lacune dell’avversario. Per adesso – prosegue Raiola – è senza squadra per scelta, perché le proposte non sono mancate. Ritengo che si arrivi a un certo punto della vita e della carriera professionale in cui tutto deve combinare e combaciare alla perfezione fra allenatore e nuovo club. Non va poi scordato che il Covid-19 ha cambiato tutto. Max è uno da Top 15, le migliori squadre d’Europa. Mica può scendere di livello. Dipende solo dal progetto che gli viene proposto”, conclude Raiola.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni