Raiola: “Conte vicino al Milan ma poi…”

Clamorose rivelazioni di Mino Raiola su Antonio Conte: l’agente di Paul Pogba, ha ammesso di aver lavorato in prima persona per il trasferimento del tecnico salentino sulla panchina del Milan, ma poi è saltato tutto. “Mi sembrava di averlo convinto ma era ancora troppo legato alla Juventus”, rivela Raiola. Dopo le voci circolate nei mesi scorsi, dunque, arriva la conferma che Conte sarebbe stato pronto a “tradire” la Signora per il Diavolo. A rivelarlo è Mino Raiola, noto agente di calciatori e assiduo frequentatore di Vinovo, in un’intervista rilasciata alla ‘Gazzetta dello Sport’.\r\n

Antonio Conte sarebbe stato l’ideale per i progetti rossoneri e io l’ho corteggiato con insistenza in quelle settimane. Mi sembrava di averlo convinto, ma alla lunga non se l’è sentita di fare un passo così impegnativo.

\r\nA frenare l’attuale commissario tecnico della nazionale italiana, l’amore per i colori bianconeri, anche se la possibilità di rilanciare una grande in crisi come il Milan, lo aveva molto intrigato.\r\n

Fondamentalmente Antonio è rimasto legato al mondo Juventus – continua Raiola – e ha preferito evitare uno strappo così netto con la sua storia di calciatore e allenatore. Ricominciare dal Milan sarebbe stato stimolante, ma pericoloso dal punto di vista ambientale. Invece l’esperienza in Nazionale gli permette di avere un ruolo neutro, di cui forse aveva bisogno.

\r\nSecondo le ultime voci, però, Filippo Inzaghi avrebbe già fatto il suo tempo al Milan: a meno che la situazione non precipiti, non ci sarà un altro cambio di panchina fino a giugno, poi Silvio Berlusconi sarebbe pronto a tornare in pressing su Conte per la ricostruzione rossonera. Un incarico in coabitazione con la nazionale o l’addio prematuro alla Figc? Visti i tempi e i modi del divorzio dalla Juventus la scorsa estate, non è da escludere nulla. Ovviamente, i rossoneri si tengono aperti anche una pista alternativa, che porta all’attuale tecnico della Fiorentina, Vincenzo Montella.\r\n\r\n[jwplayer player=”1″ mediaid=”79869″]

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Pubblicato da
Alberto Zamboni