Mino Raiola si è raccontato all’edizione odierna di Repubblica. Il potente agente italo-olandese ha toccato anche alcuni temi legati alla Juventus. A chi dice che la Serie A sia il “cimitero degli elefanti”, Raiola replica: “Il caso di Zlatan è diverso – spiega – , lui viene solo per sei mesi, poi vediamo. Però vi ho portato De Ligt, che volevano tutti. Tutti. Ma lui vuole diventare il miglior difensore al mondo e allora mi fa: ‘Mino, io devo andare all’Harvard della difesa, al Mit dei difensori’. Perciò abbiamo scelto la Juve: per prendere la laurea”.
Dopo tante indiscrezioni sul trasferimento di Haaland alla Juve, il norvegese si è trasferito invece al Borussia Dortmund, dicendo no alla Serie A: “No, perché non è un difensore e perché non è De Ligt, che è capitano dell’Olanda da due anni. Gli italiani – continua Raiola – non sanno valorizzare i propri talenti, figurati quelli degli altri. A me capita di incontrare osservatori italiani che gridano al miracolo se vedono un 2001 forte. Allora gli dico: ‘ma che ve ne fate, se poi non lo fate giocare'”.
È il caso ad esempio di Moise Kean, costretto ad emigrare all’Everton, perché altrimenti, come rivela Raiola, sarebbe finito nella Juventus Under 23 in Serie C. Anche se non è che in Premier League stia facendo faville… “Tristezza? Sì, tanta anche a me. Non l’avrei portato in Premier se non parlasse perfettamente inglese, perché è ben raro che un ragazzo italiano si adatti all’estero: chiediamoci perché Spagna e Francia continuano a esportare giocatori e noi no. Ma se l’avessi lasciato alla Juve me l’avrebbero fatto giocare in serie C. Riserva all’Everton? Di lui non sono contenti – rivela a sorpresa – , ma stracontenti. Sanno che c’è solo bisogno di tempo, perché in Premier i valori tecnici e fisici sono più alti e la serie A non ti prepara abbastanza. In questo senso Kean è come Balotelli, un talento talmente precoce che ha saltato delle fasi di crescita che però deve recuperare, perché ha delle lacune. Ho sulla scrivania una pila di richieste per lui, ma l’Everton non ha nessuna intenzione di venderlo né lui di andarsene”.
Capitolo Paul Pogba: il francese si è pentito amaramente di aver lasciato la Juventus per trasferirsi in un Manchester United che sta facendo stagioni mediocri. L’obiettivo del ‘Polpo’ era quella di vincere Champions e Pallone d’oro, evidentemente ha sbagliato tutto. “Oggi non porterei più nessuno là – l’ammissione di Raiola – rovinerebbero anche Maradona, Pelé e Maldini. Paul ha bisogno di una squadra e di una società, una come la prima Juve”. E alla Juventus sarebbero pronti ad riprenderlo di corsa, se solo ci fossero le condizioni.