Rabiot: “Serie A sottovalutata, una stagione alla Juve è come tre altrove”

Adrien Rabiot dal ritiro della nazionale francese parla della sua esperienza nel campionato italiano con la Juventus

Adrien Rabiot, centrocampista della Juventus, ha parlato dal ritiro della sua nazionale anticipando il duello che lo vedrà contro il compagno Cristiano Ronaldo il prossimo 23 giugno. Francia-Portgallo sarà uno dei big match della fase eliminatoria di Euro 2020: “Con Cristiano abbiamo parlato dopo l’ultima partita della Juve – ammette – ci siamo dati appuntamento per questa partita. Mi ha detto che avevamo una squadra molto forte, solida, e abbiamo parlato molto dei Blues con la Juventus. Ma mi ha detto anche: ‘Fai attenzione a noi…’. Non vede l’ora”.

Rabiot: “In Italia tanto lavoro e disciplina”

Dopo essere cresciuto nel Paris Saint Germain, Rabiot doveva scegliere un’esperienza all’estero e anche su consiglio dell’amico Gianluigi Buffon ha scelto l’Italia e la Juventus. “Il semplice fatto di andare via da casa ha già un impatto piuttosto positivo visto che ci apriamo ad altre cose, altre persone, un’altra lingua… E poi in Italia ci sono disciplina, rigore, duro allenamento, lavoro tattico, elementi che mi hanno dato molto negli ultimi due anni. Trovo che il campionato italiano sia un po’ sottovalutato, anche se lì si impara molto. Ne avevo parlato con Gianluigi Buffon quando eravamo a Parigi – ricorda – mi aveva detto che una stagione alla Juve equivaleva a due o tre stagioni altrove. Quando vieni dall’estero, puoi davvero crescere”.

L’ex PSG destinato verso la conferma con Allegri

Sotto contratto con il club bianconero fino al 2023, Rabiot è uno di quelli che dovrebbe restare anche sotto la guida tecnica di Massimiliano Allegri. Protagonista di una seconda parte di stagione molto positiva, il centrocampista francese sarebbe ceduto solo per un’offerta irrinunciabile. Per lui è pronto il ruolo di mezzala sinistra nel caso di centrocampo a tre, ma non è da escludere che continui a giocare a due se arrivasse a Torino un mediano in grado di esaltarlo come fa Kanté in nazionale.