Il tema del rinnovo di Rabiot è sempre più centrale in casa Juve. La presenza del francese in campo è fondamentale ma il suo contratto in scadenza mette ansia ai tifosi che rischiano di vedere volare via il trascinatore di quest’anno.
Contro lo Sporting è arrivata un’altra ottima prestazione che contribuisce ad una annata pressoché perfetta dal punto di vista individuale. Adrien Rabiot è il vero trascinatore della Juve di quest’anno. Dopo tre anni in chiaroscuro, con solo qualche lampo qua e là, il francese è diventato un leader totale in campo e fuori. Nello scacchiere di Max Allegri è fondamentale in entrambe le fasi. Finalmente fa valere la sua fisicità nei ripiegamenti difensivi e nelle fasi di ripartenza, mentre sottoporta è diventato un cecchino infallibile.
Già 11 gol stagionali fra tutte le competizioni, come il solo Dusan Vlahovic all’interno della rosa juventina, di gran lunga la sua miglior annata dal punto di vista realizzativo. Il tecnico livornese ha puntato molto su di lui e la crescita esponenziale di Rabiot è dovuta anche al lavoro dell’allenatore, anche se tra circa due mesi le strade potrebbero separarsi.
Rabiot non ha mai nascosto di trovarsi molto bene a Torino e per questi motivi al momento non si registrano contatti con altre squadre pronte ad approfittare del costo zero. Servono però garanzie, perché a 28 anni appena compiuti la priorità deve essere la propria carriera. Innanzitutto la possibilità di giocare la Champions League. In campionato la posizione della Juve è sub iudice, nonostante la restituzione temporanea dei 15 punti di penalizzazione, il che rischia di rendere vano arrivare tra le prime quattro. C’è la strada dell’Europa League, che è comunque un trofeo internazionale e permetterebbe anche di giocarsi la Supercoppa Europea in agosto.
Infine, capitolo ingaggio. L’entourage del calciatore ha chiesto almeno 10 milioni a stagione contro i 7 attualmente percepiti. Sforzo importante per la Juve che una cifra del genere difficilmente potrà permettersela. Dunque, strada in salita anche se la testa è solo sul campo e ogni discorso sarà posticipato a giugno.