Stando alle quotazioni del sito transfer mrkt (http://www.transfermarkt.co.uk/) il parco giocatori della SerieA italiana varrebbe circa due miliardi e mezzo di euro, dei quali poco meno della metà in mano alle prime quattro in classifica (Inter, Milan, Roma, Juventus), seppur in ordine leggermente diverso.\r\nAl primo posto troviamo infatti l’Inter con una valore stimato di € 354,550,000.00, poi la Juventus con € 266,450,000.00, al terzo posto il MIlan con € 259,800,000.00 e infine la Roma con € 237,100,000.00.\r\nNulla di strano che i valori economici delle rose rispecchino le posizioni dei top club del campionato.\r\nNon male la valutazione del nostro massimo campionato nemmeno in senso assoluto, visto che siamo terzi per valore, superati solo dalla Premier League e dalla Liga spagnola e che aggiungendo ai club già citati il Napoli e la Fiorentina raggiungiamo pressoché il valore dell’intera Bundesliga.\r\nScavando un po’ più a fondo, vediamo che la rosa del Bayern Monaco vale grossomodo quanto il Valencia, il Manchester City e la Roma, però, assieme all’Olimpique Lione, ha buttato la Juve fuori dalla Champions League, ovvero il club con la rosa più ricca del girone.\r\nProprio la Juve ha tra i suoi prezzi pregiati Buffon (30MLN di €), Diego (27MLN), Chiellini (23MLN), Felipe Melo (17MLN) mentre capitan Del Piero si trova al decimo posto, subito sotto Iaquinta.\r\nSono solo giochini di prestigio, d’accordo, numeri del tutto indicativi e che possono mutare non solo in base alla condizione fisica e all’età dei giocatori ma anche in base alle prestazioni.\r\nCerto però non possono che aumentare i rimpianti per i trenta giorni di buio (che in realtà sarebbero molti di più) durante i quali il club torinese è riuscito nella non facile impresa di farsi eliminare dai giochi che contano su tutti i fronti.\r\nDove si è sbagliato? Come evitare di sbagliare ancora? Sono queste le domande a cui la dirigenza bianconera deve trovare risposta per programmare il futuro in maniera credibile.\r\nAmmesso che ne sia capace.\r\n\r\ndi Luca Falvo