Quagliarella: “Se segno al Milan, cena per tutti!”
Offrirà la cena a tutti i compagni se farà gol al Milan, Fabio Quagliarella. A prometterlo, è il diretto interessato ai microfoni di ‘Tuttosport’.\r\n\r\nPartiamo con una domanda a sorpresa, un po’ come i tiri che scocca abitualmente dalle zone e dalle distanze più improbabili del campo, e le chiediamo di raccontarci il suo gol… più brutto. Sa com’è, di quelli spettacolari si parla sempre tanto. \r\n“Eh, fatemi pensare. Per carità, direte voi, non è che io abbia fatto 500 gol in carriera… Però, di gol brutti non me ne vengono in mente molti. Toh, forse uno che feci col Torino, quando il portiere avversario provò a scartarmi e perse palla, ma in realtà di gollonzoli o cose simili non ne ricordo. Purtroppo questi colpi di fortuna non mi capitano, mai una volta che la palla mi sbatta in faccia e vada in porta… Devo sempre sudarmeli!”. \r\n\r\nCroce e delizia dei “condannati a stupire”, a suon di prodezze. Per non far torti, però, torniamo nel seminato e le chiediamo pure il sigillo più bello. Probabilmente occorrerà un minore sforzo mnemonico. \r\n”Essì, anche perché è questione di poco tempo fa: mi riferisco al gol che ho siglato in Nazionale, contro la Slovacchia. Per me fu importantissimo, anche perché si trattava del debutto in un Mondiale. Peccato che non sia servito: quella giornata è stata un mix di emozioni contrastanti. La gioia personale, la delusione per il gol. Uno di quei momenti che non dimentichi”.\r\n\r\n\r\nPerò, per lei, non è mancata l’accoglienza trionfale a Castellammare. Poi «il treno imperdibile», la chiamata della Juventus.\r\n“Treno imperdibile, sì. Una di quelle occasioni che capitano una volta nella vita“.\r\n\r\nA Napoli, però, ne hanno dette di tutti i colori sulla sua partenza: chi ha dichiarato che lei non accettava la concorrenza, chi lascia intendere che lei avesse problemi con i compagni, chi parla addirittura di malintesi con i tifosi. Qual è la verità?\r\n”Posso assicurarvi che non ho avuto alcun problema con i compagni. E men che meno con i tifosi. Il fatto che non accettassi la concorrenza, poi, è una chicca… E’ da quando ho iniziato che sono abituato a giocarmi il posto! Eppoi direi che alla Juventus, a parte questo particolare momento in cui Amauri e Iaquinta sono infortunati, la concorrenza in attacco non manca di certo. Insomma, la verità è una sola: la società ha badato al suo lavoro, ha voluto mettermi in piazza, addossarmi la responsabilità della partenza e così parte dei tifosi ha pensato che fossi io a voler andar via. Ma io a Napoli sono a casa, lì ho famiglia… “.\r\n\r\n Pure a Torino ha casa… \r\n”Vero, sono tornato a vivere dove stavo quando giocavo nel Torino. Poi conosco la città, anche questo aiuta ad ambientarsi in fretta”.\r\n\r\nA proposito dei suoi trascorsi granata: il fatto di non dover giocare contro il Toro è un bene, nel senso che le evita problemi di eventuali rimorsi di coscienza in caso di gol dell’ex, oppure è un peccato?\r\n“Un peccato. Non ho mai giocato un derby: solo Napoli-Salernitana lo scorso anno, ma una stracittadina mi manca“.\r\n\r\nCom’è stato l’inserimento alla Juve? \r\n”Ottimo, rapido: il 90 per cento dei giocatori già lo conoscevo: ex compagni, oppure ragazzi con cui ho giocato in Nazionale. Chiellini, Bonucci, Iaquinta e via a seguire”.\r\n\r\n(Credits: ‘Tuttosport’)