Lo scudetto di cartone all’Inter non è stato assegnato da un marziano, ragion per cui la Figc non può decidere di non decidere. Dopo il parere del professor Tedeschini, intervenuto a ‘Tuttosport’, qualche giorno fa, è il turno del docente di diritto dello sport presso la facoltà di giurisprudenza dell’università Luiss di Roma, Enrico Lubrano, della prestigiosa (e ascoltatissima) famiglia di amministrativisti romani, spiegare perché il Consiglio Federale deve, e alla svelta revocare lo scudetto degli onesti (o disonesti?). In caso contrario, Juventus, Fiorentina e chi per loro potrebbero ottenere risarcimenti milionari vista la parzialità del processo del 2006. \r\nIl consiglio federale è competente a intervenire sulla questione dello scudetto 2006. Lo è, e lo rimane perché lo è sempre stato (e glielo urlava a anche il professore e giudice Figc, Sandulli). Altro che consiglio non competente: l’avvocato romano, che avrebbe da dire anche sulla prescrizione, rilancia. “È inequivocabilmente pacifico che lo scudetto 2006 è stato assegnato dal Commissario Rossi all’Inter in data 26 luglio 2006: con un comunicato intitolato ‘Assegnato all’Inter lo scudetto 2005-2006’ che riportava testualmente “Il Commissario straordinario ha ritenuto di attenersi alle conclusioni del parere (dei saggi, da Rossi richiesto ufficialmente, ndr) e che non ricorrono motivi per l’adozione di provvedimenti di non assegnazione del titolo di Campione d’Italia per il Campionato 2005/2006 alla squadra prima classificata all’esito dei giudizi disciplinari”. \r\nInsomma Rossi effettua “una valutazione discrezionale espressione di un potere autoritativo di tipo pubblicistico, in qualità di legale rappresentante della FIGC; tale attività intellettiva e decisionale posta in essere dal Commissario Straordinario della FIGC costituisce – in Diritto Ammini-strativo, applicabile all’ordinamento sportivo dal 2003 un’attività oggettivamente esistente, giuridicamente rilevante e qualificabile come “atto”, “provvedimento” o anche soltanto “comportamento”; e quindi ricorribile ai sensi della legge 241 con atto di autotutela . Ne deriva – sostiene Lubrano – che secondo i principi generali del Diritto Amministrativo ed ai sensi dell’art. 21 quinquies e nonies della legge n. 241/1990 – qualsiasi attività (atto, comportamento o provvedimento) posto in essere nell’esercizio di un potere autoritativo- pubblicistico può essere sempre oggetto di nuova valutazione, in “autotutela”, mediante gli istituti della revoca (quando risultino elementi nuovi che portino a rivalutare successivamente l’opportunità di un provvedimento) o dell’annullamento (quando risulti che il provvedimento era illegittimo sin dall’inizio); la nuova valutazione deve essere posta in essere dal medesimo organo che ha posto in essere il provvedimento originario; il relativo procedimento per la nuova valutazione può essere posto in essere d’ufficio o su richiesta di parte”. Ecco la bomba: se qualcuno in Figc avesse orecchie per intendere e non ci fosse un indirizzo pro-Inter ci sarebbe lo spazio per agire prima che agisca la Juve (o chi abbia un’interesse, che è generale). Altrimenti il conto da sladare per la Federazione stavolta potrebbe essere molto salato. E’ in gioco la credibilità del sistema. E’ in gioco il sistema, si fosse agito nel 2006 la baracca avrebbe già chiuso.\r\n\r\nCredits: Tuttosport