Processo Telecom, Agata Plateo: “Controllavamo telefoni della Juventus”

Si è svolta ieri a Milano una delle udienze del Processo Telecom, che vede imputata la nota compagnia telefonica per associazione a delinque. Tra gli altri, ieri è stata ascoltata in veste di testimone Agata Plateo che ha dichiarato quanto segue: “Si è vero, controllavamo i telefoni della F.c. Juventus, della Gea, della Football Management, del signor Cennicola (un’utenza era quella di De Santis) e di alcuni componenti della FIGC. Ci diedero modo di prendere appunti senza però stampare i tabulati, appunti che poi consegnavo ai miei superiori”. La Plateo dipendeva – dal 2000 al 2004 – da Adamo Bove , il\r\nfunzionario della security Tim coinvolto nella vicenda Telecom e morto\r\ntragicamente nel 2006 allo scoppiare dello scandalo. “E’ un’attività cominciata l’11 febbraio 2003 su otto utenze, tre delle quali non utilizzate o quasi. Io di calcio non sapevo niente, sapevo di Vieri dalle notizie di gossip. Del mio utilizzo del sistema Radar, anche se avevo accesso pure al Portale Magistratura, non dovevo far menzione con nessuno”, ha proseguito la Plateo rispondendo al legale di Massimo De Santis, l’avvocato Gallinelli.\r\nQuesta testimonianza conferma quanto dichiarato più volte nel corso del Processo di Napoli da Luciano Moggi e dal suo staff di legali. Intanto Paolo Bergamo e Massimo De Santis sono pronti a chiedere i danni per lo spionaggio e i pedinamenti. Appuntamento il 13 marzo 2012 quando l’Inter dovrà presentarsi in aula a Milano.