Nuovo processo Juve, corsa contro il tempo. E il TAR…

La decisione del Collegio di Garanzia costringe la Juve ad affrontare un nuovo processo. La classifica resta dunque sub iudice fino a quando la Corte d’Appello Federale non si pronuncerà di nuovo. E il rischio è che non sia in questa stagione.

Il Collegio di Garanzia ha di fatto deciso di non decidere. La sentenza sul caso plusvalenze che ha coinvolto la Juve è stata annullata in attesa di un nuovo processo. La Corte d’Appello Federale è così chiamata a riformulare il verdetto dopo il -15 comminato ai bianconeri nello scorso gennaio. Penalizzazione troppo pesante, ma prima di fare previsioni sarà necessario attendere che il Collegio di Garanzia pubblichi le motivazioni della sua decisione. Si cercherà di chiudere entro la stagione sportiva, ma c’è un rischio.

Nuovo processo Juve, udienza entro fine maggio. Ma il rischio di sforare nella prossima stagione è alto

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(Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Entro 30 giorni il Collegio di Garanzia pubblicherà le motivazioni del parziale accoglimento del ricorso della Juve. Da quel momento la Corte d’Appello Federale avrà 10 giorni di tempo per fissare una nuova udienza nei 30 giorni successivi – che dovrà essere programmata almeno 15 giorni dopo la notifica della fissazione. Visto che la stagione si avvia alla conclusione, è possibile che vengano adottate misure straordinarie per abbreviare le tempistiche.

Nella migliore delle ipotesi dunque si riuscirà ad avere il verdetto entro il 4 giugno, giorno dell’ultima giornata di campionato. Ma c’è un ulteriore fattore da tenere in considerazione, cioè la possibilità per la Juve di rivolgersi nuovamente al Collegio di Garanzia qualora la nuova sentenza non fosse accettata. E a quel punto sarebbe praticamente impossibile che gli effetti si possano avere in questa stagione. In più, da non trascurare anche il fatto che coloro i quali hanno visto il proprio ricorso essere respinto dal Collegio di Garanzia, ossia Agnelli, Paratici, Arrivabene e Cherubini, possano rivolgersi al TAR. E se la giustizia ordinaria si esprimesse prima di quella sportiva sarebbe qualcosa di clamoroso.