La richiesta di ricusazione della giudice Teresa Casoria da parte dei PM Narducci e Capuano rischia di far regnare l’impasse nel processo di Calciopoli: un processo messosi davvero male per le accuse, che hanno visto sgretolarsi nel corso delle udienze il castello di carta. Maurilio Prioreschi, difensore di Luciano Moggi ha rilasciato in merito una lunga intervista ad Alvaro Moretti di ‘Tuttosport’. \r\n\r\nAvvocato, siamo alla seconda ricusazione dei pm ai danni della Casoria.\r\n”Mi pare un segno di grande debolezza dell’accusa che denota da un lato il timore di perdere il processo per come s’è mossa l’istruttoria dibattimentale finora. E dall’altro ci impone uno slittamento: il giudice ricusato non può infatti emettere alcuna sentenza fin quando non viene emessa l’ordinanza della Corte d’Appello che dichiarasse inammissibile la richiesta di ricusazione. E’ oggettivamente un comportamento dilatorio, questo: ancora una volta, di fronte a difese che fanno di tutto per accelerare i tempi di questo processo, come dimostrato con la rinuncia a gran parte dei testi ci troviamo di fronte una Procura che, in extremis al termine della fase di istruttoria dibattimentale, ha chiesto l’audizione di altri nove testi, non sfruttando i 60 giorni di stop alle udienze imposte dalla perizia di trascrizione delle intercettazioni mancanti. Dall’altro propone una istanza di ricusazione che in ogni caso – dilata i tempi”.\r\n\r\nE all’orizzonte c’è anche la possibilità di introduzione del processo breve o della prescrizione ridotta: si rischia di non scriverla mai la verità processuale di Calciopoli.\r\n“Di certo sembrerebbe essere più concreta la prospettiva del processo breve, che è ricalendarizzato alla Camera. Noi questa ipotesi la rifuggiamo: oggettivamente le risultanze processuali ci stanno ogni giorno dando le prove positive dell’innocenza di Luciano Moggi e in generale degli imputati. Noi vogliamo che questo processo si concluda prima che le nuove leggi possano entrare in vigore. Sarebbe proprio una beffa per chi si ritiene innocente, vedersi privata la possibilità di vedere acclarata la propria ragione, negato un ristoro morale anche per questa perdita di tempo, che apre la strada a norme come quelle del processo breve”.\r\n\r\nNel 2009 ci vollero due mesi per ottenere il via libera dalla Corte d’Appello sulla prima ricusazione.\r\n”Mi auguro che la Corte d’Appello decida tempestivamente e non vedo l’applicabilità della norma che i pm invocano stavolta: non vedo, cioè, quale interesse personale possa avere la Casoria in questo procedimento. Normalmente, l’interesse è delle parti non del collegio giudicante. Apprendo che i pm del processo, sono anche testimoni del procedimento disciplinare a carico della Casoria. E allora…”.\r\n\r\nE allora… \r\n”Allora sarebbe più opportuno che si astenessero loro dal sostenere l’accusa in questo processo, non la Casoria”.\r\n\r\nPossiamo fare un pronostico sulla conclusione del primo grado, alla luce di queste nuove sabbie mobili? \r\n”Credo che sia la prima volta nella storia giudiziaria di questo Paese che un pm ricusi due volte un giudice nello stesso processo. Mi auguro proprio che caso, nonostante tutti i rallentamenti subiti quando pareva incanalato verso la sua conclusione, porti ad una sentenza entro l’estate. Si poteva chiudere entro la primavera, ricordiamocelo bene”.\r\n\r\nNel frattempo è stata vergata la norma che istituisce un nuovo dibattimento per le questioni delle radiazioni di Moggi, Giraudo, Mazzini e altri 39. Che ne pensa?\r\n“Trovo vergognoso che la Federcalcio, di fronte a quello che sta emergendo dal processo di Napoli, invece di preoccuparsi di celebrare celermente un processo sportivo a carico di tutti i soggetti nei confronti dei quali sono emersi comportamenti in palese violazione delle norme del codice di giustizia sportiva, si preoccupi di come poter arrivare alla radiazione delle persone che sono state sanzionate ingiustamente e in modo eccessivo nel 2006. Ricordo che il processo Calciopoli si è celebrato in 15 giorni sulla base di fonti di prova costituite dalle informative dei carabinieri e da frammenti di intercettazioni telefoniche adeguatamente selezionate. Ad oggi, la Procura Federale ha a disposizione prove dibattimentali incontrovertibili nei confronti di molteplici soggetti e invece di agire con celerità sta svolgendo una serie di audizioni inutili di fronte alle prove emerse nel processo penale e di cui ha la disponibilità. Il comportamento è da due pesi e due misure, che non è più tollerabile”.\r\n\r\nCome se ne può uscire, senza inseguire Napoli o restare impigliati agli errori del 2006? \r\n”Credo che il presidente federale Abete dovrebbe avere il coraggio di azzerare una situazione che nasce da un’allucinazione collettiva, smentita dalle fasi dibattimentali a Napoli, e di ripartire da zero con un processo sportivo con tutte le carte e nei confronti di tutti. Non solo dell’Inter su cui si sta indagando ora e solo per il fine di togliere lo scudetto del 2006″.\r\n\r\nMa c’è la prescrizione, dicono.\r\n”A tal proposito invito tutti i tesserati coinvolti a rinunciare ad una eventuale prescrizione sportiva, che a mio giudizio non sussiste anche giuridicamente essendo a tutt’oggi reiterati i comportamenti del dovere di lealtà, non avendo mai parlato di quanto sta emergendo: cene coi designatori costate tanto care a Moggi e alla Juve, telefonate per griglie e richieste di assistenti e arbitri a la carte. Moggi, e di conseguenza la Juve, è stato sanzionato così duramente perché manteneva un rapporto esclusivo con i vertici della Can, hanno scritto i giudici Figc. Ipotesi questa clamorosamente naufragata col semplice e attento ascolto di intercettazioni e testimonianze come quella di Baraldi martedì su Sacchi. Si giudichino tutti insieme, allora”.