È ormai evidente che una parte della tifoseria non voglia il bene della Juventus e lo ha dovuto sottolineare, seppur con termini e modi molto pacati, anche capitan Gigi Buffon ieri sera. Al termine di Juve-Milan, il numero uno bianconero ha mandato un chiaro segnale ai supporters della Vecchia Signora: “Il Real Madrid? Ci aspetta una grande sfida, esorto tutti gli juventini a sostenerci, perché ne avremo bisogno: per una squadra come la nostra il sostegno è doveroso, per quello che ha fatto. Lo dico – aggiunge – anche perché oggi ho sentito qualche fischio per Khedira e qualcuno per Benatia: anche grazie a loro la Juventus vince. Il pubblico stesso vince, o perde, con noi”.
È stato più che chiaro Buffon, anche perché quanto accaduto ieri sera altro non è che l’ennesima conferma del fatto che tanti tifosi juventini non abbiano capito quanto di straordinario stia facendo questa squadra, che ormai da sette anni domina in Italia e che da quattro anni, ossia da quando c’è Massimiliano Allegri, è stabilmente tra le più forti squadre in Europa. Benatia, ma soprattutto Khedira, sono stati beccati in alcuni frangenti del match, magari in occasione di passaggi approssimativi o altri errori tecnici non da loro. Eppure, la lezione più grande a queste persone l’ha data proprio mister Allegri.
Quando il 99% dei tecnici avrebbe sostituito proprio Khedira, il tecnico livornese ha tolto Pjanic e spostato il tedesco sul centro sinistra. Risultato: un assist e un gol per il tedesco, che evidentemente, nella specifica partita, stava patendo il posizionamento o il dirimpettaio rossonero. Le partite sono fatte di sfaccettature che spesso i tifosi non colgono e non possono cogliere. Non ne hanno le competenze, quelle che ha mister Allegri e che ha il suo staff, composto da professionisti ammirati e presi ad esempio in tutto il mondo. Continuare a dare addosso ad un mister che è attualmente al terzo posto nella storia bianconera per vittorie, salvo poi esultare quando si vince o si alzano i trofei, è da incompetenti e disamorati.
Sì, perché la Juve o la si ama o la si odia: la maglia viene prima di tutto, prima degli allenatori e dei giocatori. Chi siede sulla panchina della panchina della Juventus deve essere sostenuto, così come chi veste la maglia bianconera. Fischiare Khedira, che continua a confermare di essere un professore universitario del centrocampo (a proposito, ha segnato fin qui 7 gol, gli stessi di Insigne e Belotti), la cui importanza si comprende soprattutto quando non è in campo, e che è uno dei calciatori in attività con più trofei in bacheca, è quantomeno ingiusto e da “bimbi viziati”. Ancora una volta, ad aprile la Signora è in corsa per tutti e tre gli obiettivi, salvo il diritto di critica esercitabile da chicchessia, a questa squadra e a questo allenatore andrebbero fatti solo applausi ed encomi. I bilanci, come sempre, si fanno alla fine, contestare ora è al limite della follia.