Porto-Juventus, le pagelle letterarie: Bentancur il peggiore, si salva Chiesa

Le pagelle di Porto-Juventus con riferimenti a letteratura e cinematografia: il meglio e il peggio visto ieri sera in Champions

Porto-Juventus 2-1, le pagelle letterarie: il meglio (poco) e il peggio (tanto) visto ieri sera al do Dragao.

SZCZESNY 4.5 Incolpevole sul primo, fa parte della congiura che prende il secondo. Sembra influenzato dalla lettura di “L’uomo senza qualità” di Musil (di cui ignora che sia incompiuto) e si sente portiere senza qualità. Timido, impacciato e impreciso, sbaglia le decisioni e i tempi, anche se suo è un salvataggio che regge la baracca.

DANILO 6 Merita la sufficienza perché prima di scendere in campo ha guardato Metropolis due volte. Il suo tiro da trenta metri, nel secondo tempo, che spezza lo stupido torello dei compagni, lo proietta nel futuro, dopo aver analizzato il passato

DE LIGT 5 Probabilmente si sente come il diversamente alto Oskar del “tamburo di latta”, benché sia 191 centimetri, è un nano tra i giganti: la palla ce l’hanno sempre gli altri e lui è costretto a rincorrerli. Tocca il pallone almeno duecento volte, ma in tutti i casi la passa indietro e di fianco, un po’ come le frasi da saltare nelle ultime sessantanove pagine del capolavoro di Gunter Grass.

CHIELLINI 5 Era andato a riposare nel pomeriggio, aveva evitato la lettura di libri che lo turbano, prima delle partite (vedi Piccole Donne, a Cardiff) eppure non è servito a nulla. Certo non ha fatto grossi errori ma, se fino al 35esimo non siamo riusciti a fare nemmeno un tiro in porta, la colpa è anche sua. Delle 50 palle toccate, 48 le ha passate a De Light.

DEMIRAL 5 Nel secondo gol siamo tutti un po’ colpevoli. Anche noi spettatori che attendevamo il gol istantaneo; e infatti siamo stati accontentati. Demiral resta a ripensare alla bellezza mediterranea di Yvonne Sanson, di cui ha rivisto una clip nell’intervallo, tratta da Catene, con Amedeo Nazzari.

ALEX SANDRO 5 Diventa capitano a metà del primo tempo, ma sembra Iron Man quando è il leader degli Avangers. Non che le cose vadano sempre male, con il miliardario che guida il gruppo di supereroi, ma quando vanno male, vanno davvero male e infatti fa il fallo decisivo, a fine partita, che evita l’imbarcata.

RAMSEY SV Lo intravediamo a fine secondo tempo e sembra quasi che voglia mostrarci le diapositive delle sue vacanze a Salonicco.

CHIESA 6.5 Il vero marziano è lui. L’unico che prende palla e avanza verso la porta avversaria, intuendo che per vincere bisogna segnare e non passare la palla lateralmente. Dopo aver ultimato la lettura di “Storia universale dell’infamia”, vuole evitare di prendervi parte con la prestazione di questa partita.

RABIOT 5.5 È l’unico rimasto candido e puro anche dopo il primo gol subito, la mamma l’ha subito chiamato e rassicurato: non è colpa tua. Forse grazie a questo e alle pagine di Alice nel paese delle meraviglie, che sta leggendo, tira fuori la giocata della serata. Rivedendo la sua carriera è il colpo del millennio; ma è in fuorigioco.

BENTANCOURT 3.5 E sono stato troppo generoso. Sembra Louis Antonio Salvatierra, il protagonista di “Anche i ricchi piangono”, che cerca di sparare su Veronica Castro, nel finale (e scusate lo spoiler). Un lungo soggiorno nelle prigioni di Pirlo, sotto lo Juventus Stadium, per espiare le sue colpe, aiuterà la stagione della squadra e i suoi tifosi.

MCKENNIE 5.5 Ma sì alla fine ha timbrato il cartellino, e non ha giocato male, ma Pirlo lo ha fatto rientrare in panchina e gli ha suggerito di andare a mangiare bistecca alta tre dita, seppellita da una montagna di patatine.

MORATA 6 Insieme agli Harmony fascia rossa, di cui è collezionista, ieri ha fatto due cose: dare una scossa alla squadra e correre; un suo tiro da centrocampo è stata l’azione più pericolosa della Juve fino al gol.

KULUSESKI 5 Tocca un pallone e poi staziona dalle parti della panchina in attesa di riuscire a vedere le nuove puntate de L’attacco dei giganti. Scalciando la palla quando gli giunge vicino

RONALDO 5 Secondo Ronaldo tutti possiedono l’Es e l’Io. Ma il Super Ego ce l’hanno solo i migliori calciatori. Ieri Ronaldo ci ha mostrato che ha il Super Ego, anche quando non riesce a toccare la palla. Che sia colpa sua o dei compagni non è chiaro, ma quando sbatte contro Alex Sandro, significa che siamo alle pere.

ALLENATORE 5 Se si continua a giocare la palla sulla propria linea di porta, il patatrac arriva. È come nel biliardino quando dopo tanti passaggi si subisce gol su quello che è il comunemente odiato “flash” dell’attaccante che sta marcando il portiere.

TENET IN THE DARK (Riavvolgiamo il tempo e cambiamo il passato, consapevoli di ciò che è accaduto nel futuro)

Il tempo si ferma: Ultimo minuto di gioco. Ronaldo corre, inciampa e cade, si sbuccia le ginocchia, ma non ci bada, si rialza, guarda l’arbitro e si riprende a giocare. E lui, si infuria.

Lungi i momenti in cui Gilletti fa interrogazioni parlamentari e Linus dice che tifa Juve solo quando gioca bene, ma l’arbitro, che sarebbe stato cotto a fuoco lento nelle piazze di Milano, Napoli e Roma, non poteva andare a rivedere le immagini al VAR?