All’indomani della chiusura delle indagini preliminari, tutti si interrogano su cosa succederà alla Juventus per il caso plusvalenze. Intanto, fa specie notare che l’accusa della Procura di Torino abbia chiesto gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli dopo un anno. Se ci fosse stato pericolo di fuga o inquinamento indagini, non sarebbe stato il caso di farlo ad inizio indagini? Il gip ha respinto la richiesta, ma l’impressione forte è che fosse una richiesta più “mediatica”, tanto per fare rumore, visto che a distanza di un anno è evidente che i buoi siano ormai scappati.
Per l’avvio del processo penale, secondo quanto riferisce Tuttosport, intanto bisognerà attendere almeno l’estate, con il club bianconero che al momento sembra rischiare una multa da 51mila euro a 1,5 milioni. Per i dirigenti coinvolti, invece, la “forchetta” delle possibili pene è più ampia. L’obiettivo dei magistrati è ora quello di dimostrare l’alterazione dei bilanci tramite la compravendita di calciatori, per consentire l’iscrizione dal campionato. Cosa che, sulla base delle stesse indagini della Procura di Torino, è già stata esclusa dalla giustizia sportiva, che ha prosciolto tutti con formula piena.
Massima fiducia da parte della Juventus, poiché quelli che evidenziano il fatto che il club bianconero sia quotato in borsa, dimenticano che proprio per questo i bilanci sono certificati da organi interni, ma anche esterni. I secondi, su tutti, avrebbero potuto evidenziare eventuali anomalie ed irregolarità. Nei prossimi giorni la società bianconera presenterà la linea difensiva, con i suoi dipendenti dovranno decidere se farsi interrogare o meno.