Plusvalenze: Procura Figc chiede revoca sentenza, la Juve replica

La Procura della Figc chiede la revoca della sentenza e riapre il processo sportivo sule plusvalenze: cosa succede ora?

La Procura della Figc ha chiesto la revoca, ai sensi dell’art. 63 del Codice di Giustizia Sportiva, della sentenza di assoluzione per Juventus, Sampdoria, Genoa, Pro Vercelli, Parma, Pisa, Empoli, Novara e Pescara in merito alle plusvalenze. Non c’è il Napoli, che era stato indagato dalla giustizia sportiva per la questione Osimhen, non legata ai bianconeri. La Procura guidata da Giuseppe Chinè ha evidentemente rinvenuto, nei nuovi documenti forniti dalla Procura di Torino, nuovi elementi. Nel mirino anche 52 dirigenti delle stesse società indagate.

Plusvalenze: cosa rischia la Juventus?

Nel precedente processo sportivo, la Procura Federale aveva chiesto ammende per i club e inibizioni per i dirigenti coinvolti, ottenendo però assoluzioni piene. Cosa potrà chiedere questa volta e cosa potrà ottenere? La Corte ora avrà 30 giorni di tempo per convocare l’udienza.

La risposta del club in una nota

Non si è fatta attendere la replica della Juventus, che ha diramato la seguente nota ufficiale. “Torino, 22 dicembre 2022 – Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) – si legge nel comunicato – comunica di aver ricevuto questa sera, unitamente ad altre 8 società di calcio italiane e relativi soggetti apicali all’epoca dei fatti, dalla Procura Federale presso la F.I.G.C. una “impugnazione per revocazione parziale, ex art. 63, del C.G.S., della decisione della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, n. 0089/CFA-2021-2022 del 27 maggio 2022, divenuta definitiva”. Con la decisione impugnata la Corte Federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze.
La Società potrà articolare le proprie difese nei termini previsti dal codice, confidando di poter ulteriormente dimostrare la correttezza del proprio operato, l’assenza di elementi nuovi sopravvenuti rilevanti per il giudizio rispetto alla decisione della Corte Federale di Appello e la carenza dei presupposti dell’impugnazione proposta”.