Plusvalenze Juve, palla alla difesa: appuntamento al 22

Appuntamento al 22 maggio per l’udienza sul caso plusvalenze che riguarda la Juve. La Corte d’Appello Federale è chiamata a riunirsi per la nuova sentenza dopo il rinvio voluto dal Collegio di Garanzia. E ora la palla passa ai legali bianconeri.

La Juve stasera si gioca un pezzo importante di stagione. Contro il Siviglia è in programma l’andata delle semifinali di Europa League, con i bianconeri alla caccia di un risultato positivo per avvicinarsi alla finale di Budapest. In una annata così travagliata, per Max Allegri l’Europa è l’unico modo per non rimanere a secco di trofei anche quest’anno. Intanto però la mente va anche alle vicende extracampo, con il caso plusvalenze che si avvia verso la conclusione con la fissazione dell’appuntamento per il nuovo processo. Che emetterà la sentenza definitiva. Forse.

Plusvalenze Juve, il 22 maggio tutti davanti alla Corte Federale: Chiné vuole i bianconeri fuori dalle Coppe

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(Photo by MARCO BERTORELLO/AFP via Getty Images)

La FIGC ha fissato per lunedì 22 maggio l’udienza presso la Corte d’Appello Federale che sarà chiamata a rimodulare la sentenza dello scorso gennaio. Dopo i 15 punti di penalizzazione restituiti temporaneamente dal Collegio di Garanzia del CONI, la Juve attende il nuovo verdetto che arriverà dunque a poche dalla gara con l’Empoli. È altamente probabile che il procuratore Chiné tornerà a chiedere il -9 iniziale, portando – con la classifica attuale – i bianconeri al settimo posto. Anche se con 9 punti disponibili – dopo la sentenza – permettono alla squadra comunque di lottare per un posto in Europa.

La difesa della Juve ha ora tempo fino al 17 per depositare la propria memoria difensiva e cercare di ottenere una forte riduzione della penalità – l’assoluzione pare oggi molto lontana. Anche se i legali bianconeri sono fiduciosi, come dichiarato dall’avvocato Bellacosa: “Ci sono tanti argomenti che non ci convincono riguardo alle motivazioni del Collegio di Garanzia. Abbiamo tanti spunti per combattere davanti alla Corte Federale”.