Michel Platini, ex numero 10 della Juventus, non si spiega ancora l’affare Cristiano Ronaldo. In un’intervista concessa ai connazionali de l’Equipe, l’ex presidente Uefa è parso abbastanza perplesso sul trasferimento in bianconero di CR7: “Non riesco a capire tutta quest’operazione. Ho trovato strano che, a 33 anni, abbia lasciato il ‘suo’ Real Madrid, col quale ha vinto tre Champions, per tentare una nuova avventura. Io a 32 anni avevo molti club che mi volevano ancora – ricorda – , ma ho smesso, perché ero stanco. Lui, a quanto sembra, non lo è. Ma è la Juventus che l’ha contattato, o il suo agente Mendes che ha contattato la Juventus? Non riesco a capire tutta questa operazione”.
Nonostante abbia apportato numerose innovazioni al calcio europeo quando era presidente Uefa, Platini è molto contrario all’utilizzo della moviola in campo che a suo dire non avrebbe affatto cancellato le ingiustizie. “Il Var è un video bricolage – esordisce – . Non ha portato più giustizia. Prendete la finale del Mondiale: c’era il Var, eppure, sul primo gol segnato dalla Francia dopo un calcio di punizione, per me, non c’era il fallo del croato. Poi, sul secondo goal francese, è la regia che chiama l’arbitro, che così diventa una specie di burattino”.
Insomma, le interpretazioni continuano ad esserci e anche in Italia episodi analoghi vengono giudicati in maniera diversa a seconda delle partite, degli arbitri o degli addetti al Var. La discrezionalità non è affatto stata eliminata: “Conosco la Fifa è il loro lavoro trovare le statistiche che vanno nella loro direzione. Al limite il video può davvero aiutare a giudicare se la palla attraversa o meno la linea, o per il fuorigioco, perché queste decisioni si basano su fatti precisi: o è fuori o è dentro. Non c’è spazio per l’interpretazione – conclude Platini – , ma anche lì è pericoloso”.