Platini ritira Premio Facchetti: “Del Piero via dalla Juve? Mi spiacerebbe”

“Sarebbe un peccato se Del Piero, che è una bandiera della Juve, partisse mi farebbe male. Gli italiani hanno problemi per lasciare il calcio. Per quanto riguarda la vicenda tra Del Piero e la Juventus è un fatto loro. Ognuno deve decidere quale è il suo momento. Se uno si sente bene…”. Si esprime così il presidente dell’ Uefa Michel Platini, a margine della consegna del Premio Facchetti, consegnato all’ex numero 10 della Juventus con la seguente lettera di accompagnamento: “Un eterno ragazzo che dopo aver incantato la Francia e l’Italia con le sue giocate meravigliose e la capacità di non prendersi troppo sul serio, ha saputo reinventarsi dirigente sportivo di altissimo profilo senza perdere il gusto dell’ironia della ‘giocata’ spiazzante, stavolta nel campo delle idee. Dopo aver esaltato i tifosi della Juventus senza mai risultare antipatico agli altri, circostanza che da sola lo rende un felice alieno, il suo impegno all’Uefa – si sottolinea nella motivazione – è ora animato da una spinta propulsiva trasparente, il bene del gioco inteso come patrimonio comune da preservare e sviluppare per le generazioni future”.

Platini, è tornato poi sull’attuale stagione bianconera, ma non si è sbilanciato sui traguardi raggiungibili da Conte e compagnia: “Questo è l’anno buono per cosa? Ci sono tanti anni buoni nel passato. Sarà il campo a decidere, la Juve ha buona squadra e bello stadio, vedremo se sarà migliore delle altre squadre”.

Poi, una nota sulla crisi, strettamente connessa ai nuovi regolamenti sul fair play finanziario: “Oggi che nel mondo tutti stringiamo la cinta – ha spiegato ‘Le Roi’ – non capisco perchè le società di calcio debbano avere tanti debiti. Non bisogna spendere più soldi di quelli che guadagniamo. Il calcio professionistico ha 1 miliardo 400 milioni di perdite annue. C’è stato un coglione, io, che ha detto che era ora di smetterla”, aggiunge, confermando poi di averne parlato “con tutte le grandi famiglie del calcio italiano e con i politici. Tutti sono d’accordo di fare qualcosa. Bisogna dire basta a quello che c’è. Gli incassi sono diversi da paese e paese, dunque abbiamo fatto una legge che ha valore morale molto importante. Attraverso i conti dei club vedremo cosa non funziona”.

Prima di salutare i giornalisti, infine, Platini parla della tecnologia nel calcio: “Non so se Blatter farà passare l’esperimento degli arbitri di porta. Per forza non è convinto, non è un’idea sua… Per me è una buona idea, sono contro la tecnologia nello sport, il calcio deve restare un mondo umano e gli arbitri devono essere aiutati a prendere buone decisioni ma la giustizia non viene né dalle telecamere né dalle televisioni”, conclude il presidente Uefa.