Miralem Pjanic, numero 5 della Juventus, è stato oggi protagonista di un evento Adidas, nel corso del quale è stata presentata la nuova Predator. Facendo un bilancio sul cammino della Juventus di Sarri fin qui, il centrocampista bosniaco è molto soddisfatto. Ieri sera è arrivata la qualificazione alle semifinali di Coppa Italia: “Sono contento per la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia perché passare il turno è quello che volevamo. Sapevamo come fare male alla Roma e ci siamo riusciti – sottolinea – soprattutto nel primo tempo visto che nella ripresa siamo andati meno bene”.
Insomma, è una Juve cannibale: cambiano gli allenatori, cambiano i giocatori e i dirigenti, ma chi lavora per la Vecchia Signora viene pagato per provare a primeggiare su tutti i fronti. “Il nostro obiettivo è quello di rivincere anche la Coppa Italia. La Juventus non molla niente e siamo concentrati su tutti i fronti, compresa la Coppa Italia. Sarà così fino in fondo. Lo scudetto? Mi aspetto equilibrio fino al termine – ammette Pjanic – e come anti Juve vedo bene sia l’Inter sia la Lazio. Abbiamo un piccolo vantaggio, ma il traguardo è lontano e c’è tanta strada da fare”.
Con quattro punti di vantaggio sull’Inter, la Juve sarà chiamata domenica sera ad un impegno difficile in casa del Napoli di Gennaro Gattuso, che ha appena eliminato la Lazio in Coppa Italia. “Sarà dura, perché il Napoli è una squadra forte che in serie A ha avuto dei problemi, ma che ha un allenatore preparato come Gattuso, uno che sa motivare il gruppo . prosegue Pjanic – La sconfitta in Supercoppa contro la Lazio? Ci è dispiaciuto perderla, ma quel ko non ha cambiato il nostro modo di lavorare. Abbiamo tanti obiettivi e vogliamo arrivare in fondo in tutte le competizioni. Abbiamo vinto tanto in questi anni ma non siamo sazi e anche se continuare a vincere è complicato, vogliamo provarci”.
Non è mancata una battuta sulle punizioni: da quando c’è Ronaldo alla Juventus, Pjanic ne calcia pochissime ed è più difficile segnare con pochi tentativi a disposizione. “Spero di calciarne di più. Ieri (contro la Roma, ndr) ne abbiamo avuta una e uno pensa che le punizioni siano facili da segnare, ma non è così. È un aspetto su cui lavorare, serve mettersi in difficoltà negli allenamenti in modo da farlo diventare più semplice in partita, far andare la palla nel modo più veloce possibile sopra la barriera, che con il salto dei giocatori diventa un muro di due metri. Forte e preciso non è semplice, ma è possibile, è solo questione di lavorarci, devo ancora migliorare qualcosa”, conclude.