Marko Pjaca deciderà ad inizio del 2018 quale sarà il suo futuro prossimo. Lo ha ammesso oggi anche Massimiliano Allegri, nel corso della conferenza stampa alla vigilia di Verona-Juvntus. All’interno del club bianconero è in corso una profonda riflessione sul fantasista croato pienamente recuperato dopo un grave infortunio ai legamenti. Il rodaggio con la Primavera di mister Dal Canto è finito e Pjaca è tornato ora in prima squadra. Peccato, però, che sia chiuso dai sei attaccanti che si sono divisi fin qui lo spazio.
È normale, dunque, che sia il calciatore sia la Juventus stiano pensando a cosa fare nella seconda parte della stagione. La Vecchia Signora non vuole far perdere tempo e valore all’ex Dinamo Zagabria, che a sua volta non ha alcuna intenzione di guardare tutte o quasi le partite dalla panchina fino a giugno. Secondo quanto riferisce il ‘Corriere della Sera’, edizione di Bergamo, sarebbe stato aperto un discorso preliminare con l’Atalanta, club con il quale si sta definendo anche il cambio di casacca di Riccardo Orsolini. E non è tutto, perché in cambio del prestito di Pjaca per 6 mesi, i bergamaschi potrebbero dare una sorta di prelazione alla Juve per Bryan Cristante.
Non solo Emre Can, infatti: per il centrocampo del futuro la Juventus sta cercando anche il centrocampista che fu del Milan e che sta facendo molto bene da quando è tornato dal Portogallo. Cristante è ancora di proprietà del Benfica, ma sarà riscattato dall’Atalanta per 4 milioni. Si parla già di un interessamento dell’Inter, ma tramite l’operazione Pjaca, appunto, Beppe Marotta potrebbe riportarsi in testa alla concorrenza.
L’agente del croato, del resto, è venuto allo scoperto qualche giorno fa affermando che il suo assistito non si sarebbe mosso, ma in pochi giorni le cose sono cambiate, e di molto. “Parleremo con lui, è un giocatore importante, ma ha bisogno di giocare dopo 9 mesi di stop. Valuteremo il meglio per lui e per noi”, ha detto oggi Allegri. Oltre all’Atalanta, secondo Sky Sport, sarebbero in lizza anche Schalke 04, Monaco e lo Zenit San Pietroburgo di Roberto Mancini.