Marko Pjaca non ha pienamente convinto nemmeno ieri sera in Juve-Palermo. Sul fantasista croato sono riposte tante speranze sia da parte dei tifosi, sia dalla dirigenza bianconera. L’inizio di stagione è stato assai incoraggiante, con spezzoni di gara nei quali l’ex dinamo Zagabria ha mostrato di avere grandi doti pur sbagliando tanto sotto porta. Qualcuno ha scomodato il paragone con il connazionale Alen Boksic, ma per ora non si può dare un giudizio definitivo su Pjaca.
Le partite contro Crotone e Palermo sono state due grandi chance dal primo minuto per la stellina croata, eppure non ha lasciato il segno. Qualche spunto interessante, ma poco più. Le parole di Massimiliano Allegri alla vigilia di Juve-Palermo sono state emblematiche: “Pjaca deve pedalare di più, deve darsi da fare”. L’impressione è infatti che il ragazzo giochi poco senza pallone e che attenda la palla troppo da fermo.
Il tecnico toscano gli chiede di lavorare più in ripiego, di andare negli spazi, suggerire le imbucate. Ieri, per certi versi, ha confermato di essere migliorato nel rincorrere gli avversari, come il 4-2-3-1 richiede, ma in fase offensiva gli è mancato lo spunto decisivo. Eppure i compagni lo cercano e lo incoraggiano. Le occasioni non gli mancheranno da qui a fine stagione, ma se non mostrerà segnali di crescita è assai probabile che la dirigenza bianconera faccia in estate le proprie valutazioni.
L’investimento non è in dubbio, ma probabilmente si proverà a convincerlo che un anno in provincia per fare esperienza e giocare con continuità possano fargli bene in chiave futura. Stiamo parlando pur sempre di un 21enne che ha ampi margini di miglioramento e le cui qualità sono indubbie. Da non dimenticare, poi, i due mesi di inattività per infortunio, che sarebbero potuti essere importantissimi per la “digestone” dei nuovi schemi.