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Pjaca fatica anche alla Fiorentina: cosa può succedere a fine stagione

Marko Pjaca non riesce a trovare ancora spazio dal primo minuto alla Fiorentina. Il numero 10 croato è stato ceduto dalla Juventus in prestito oneroso (2 milioni) con diritto di riscatto (20 milioni) e controriscatto. Rientrato a Torino dall’esperienza deludente allo Schalke 04 (solo tre presenze da titolare e tante panchine in sei mesi), l’ex Dinamo Zagabria non avrebbe trovato spazio nella rosa bianconera, ragion per cui di comune accordo con l’allenatore, Beppe Marotta e Fabio Paratici hanno concluso la cessione con la Fiorentina. I viola sono stati il club che di più ha voluto Pjaca, ma per ora il riscontro sul campo non c’è stato.

Arrivato in ritiro a ridosso del campionato per via dei Mondiali disputati con la Croazia comunque da comprimario, con la squadra allenata da Stefano Pioli ha fin qui messo insieme 52 minuti in tre partite. Troppo poco per un giocatore in cerca di rilancio e le cui ultime stagioni sono state inevitabilmente condizionate dal grave infortunio rimediato ai legamenti a marzo del 2017. Un precedente infortunio al perone ne aveva inficiato anche la prima parte della stagione 2016-2017, la prima alla Juve, tanto da far perdere a Pjaca sostanzialmente un anno.

Pjaca: serve una sveglia

Insomma, fin qui l’investimento effettuato dalla Juventus di 23 milioni di euro, non si è rivelato un grande affare e dalle parti di Torino le hanno provate tutte per difendere quello che è comunque considerato un patrimonio del club. I tifosi della Signora, a leggere i social network e le community bianconere, credono molto nelle doti del ragazzo, che però fin qui per un motivo o per un altro non è riuscito ad esprimersi. Messosi in luce nel campionato croato, né in Italia né in Germania Pjaca ha lasciato fin qui il segno. Quella della Fiorentina, dunque, potrebbe essere per lui l’ultima occasione di rilancio nel calcio che conta, perché se dovesse fallire anche in Toscana, a fine stagione il riscatto diventerebbe assai improbabile e a quel punto il ragazzo potrebbe uscire dal “giro” che conta, con la Juventus che lo cederebbe in via definitiva al miglior offerente, presumibilmente all’estero, pur di non ascrivere a bilancio una minusvalenza.

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Pubblicato da
Alberto Zamboni