Quando ho capito che sarebbe stato possibile? Da subito: ho avvertito un’aria particolare. A giugno al matrimonio di Buffon alcuni suoi amici mi chiedevano se fossi pazzo per aver lasciato il Milan, risposi che quando mi sposto lo faccio per vincere. E dissi che avremmo conquistato lo scudetto. Adesso mi ringraziano perché andarono a scommettere sul nostro trionfo…. Se ho temuto di non farcela col Milan a +4? No, ero dispiaciuto perché pensavo di stravincere e invece ci saremmo dovuti accontentare di vincere. Le proteste per il gol di Muntari? Era il segnale che ci temevano, avevano compreso la nostra forza. Non erano più convinti di vincere.
\r\nLa svolta per la Juventus è stata senza dubbio la scelta di Conte, di cui Pirlo ricorda le prime parole:\r\n
Ero in Nazionale, lui aveva appena firmato. Mi chiamò per presentarsi e mi sorprese: dovevamo ancora fare le vacanze e lui era già carico. Fu una bella telefonata. È un grandissimo allenatore. Io ne ho avuti tanti, ma nessuno così meticoloso nel lavoro e bravo a spiegare le cose. Dal punto di vista tattico e didattico è perfino più bravo di Ancelotti e Lippi, che pure hanno tante qualità. Prepara benissimo le partite, studiamo i video degli avversari 3-4 volte alla settimana e quando scendiamo in campo è difficile che qualcosa ci sorprenda. Conte è un talento della panchina. Se ha un chiodo fisso? Vuole i centrocampisti stretti per evitare passaggi tra le linee. Se il 4-2-4 iniziale mi sembrava un azzardo? Per me non cambiava molto, comunque quel modulo mi divertiva. Poi Conte ha scelto altre strade: è segno di grandezza saper modificare le proprie idee. Il modulo con tre centrocampisti centrali è il più adatto alla squadra, ci ha reso più aggressivi. Conte parla molto con noi, si confronta.
\r\nMolti si chiedono come avrebbe figurato questa Juve in Champions…\r\n
Come se la sarebbe cavata questa Juve in Champions? Ce la saremmo giocata, proprio per il tipo di calcio che facciamo. Servirà qualche innesto, ma siamo pronti. Il martedì e il mercoledì ci restava l’amaro in bocca perché avremmo voluto confrontarci con le grandi d’Europa. Ormai ci siamo, prosegue Pirlo
\r\nSulla terza stella e l’imbattibilità, poi Andrea puntualizza:\r\n
Non entro nel merito. Da avversario ho sempre pensato che la Juve avesse vinto quegli scudetti perché era molto forte. Furono campionati vinti sul campo. Non esco dal campo sconfitto in campionato dal 18 dicembre del 2010? Una sensazione bellissima, teniamo molto a chiudere la stagione imbattuti e a proseguire l’anno prossimo. E vogliamo anche la Coppa Italia: il giorno prima è il mio compleanno, sarebbe il regalo più bello.
\r\nInfine una battuta sui prossimi Europei:\r\n
Qual è l’obiettivo minimo dell’Italia all’Europeo? La semifinale. Siamo forti e giochiamo per vincere. Il blocco Juve è una bella base da cui partire.