Andrea Pirlo è uno che le responsabilità se l’è sempre prese. Il segreto? La cosa lo diverte, ecco perché nonostante non sia più un ragazzino abbia sposato la Juventus e un progetto, quello di Conte, chge prevede oltre che enormi sforzi mentali, anche sacrifici fisici. “Lo spirito della Juve fa la differenza”, spiega Pirlo poco prima della consegna della «Castagna d’oro», riconoscimento che per la 28a volta è stato consegnato ieri a Baveno dallo Juventus club Doc Mottarone. Accompagnato da Andrea Agnelli e Beppe Marotta, il faro del centrocampo bianconero sottolinea l’importanza di un successo come quello ottenuto sul Chelsea: “Ci voleva una partita così, ci dà fiducia aver battuto i campioni d’Europa. La nostra forza interiore ci ha aiutato e convinto di poter giocare in questo modo contro un grande avversario nonostante questo sia il primo anno in Champions del nostro gruppo”. \r\n\r\nOvviamente, non c’è tempo di fermarsi e bearsi dei risultati, ci sono già importantissimi impegni da affrontare nelle prossime ore: “Il successo sul Chelsea ci dà fiducia. Sappiamo di poterci ripetere a patto di interpretare ogni gara con la stessa intensità. Il gruppo è solido, abbiamo lavorato molto, tutti si sacrificano a cominciare dagli attaccanti e adesso ci divertiamo”, ha aggiunto l’ex Milan, che domenica affronterà ancora una volta il suo recente passato, dopo le sfide epiche della scorsa stagione. “Quella contro il Milan è una partita speciale. Spero di vincerla anche se la classifica non deve ingannare: noi siamo partiti meglio, ma il Milan resta una squadra forte. Sono contento che la trasferta di San Siro sia in programma adesso, così non correremo il rischio di rilassarci. Nelle sfide tra due grandi squadre la concentrazione è automatica e sappiamo di non poterci distrarre”. \r\n\r\nCapitolo Pallone d’Oro. Anche quest’anno Pirlo è in lizza per il prestigioso premio, dopo essere arrivato nono nel 2006, dopo il trionfo mondiale con l’Italia, mentre nel 2007 migliorò giungendo quinto. Quest’anno alcuni pronosticano il podio: “Per tanti anni due dei primi tre saranno Messi e Ronaldo. Poi ci sono Xavi, Iniesta e altri ancora. A me dispiacerebbe non finire nei primi dieci”, conclude Pirlo.