Pierpaolo Marino alla Juve? Nessuna conferma dall’interessato
Negli ultimi tempi è stato accostato con insistenza alla Juventus, ma l’ex direttore generale del Napoli, Pierpaolo Marino, intervistato da Michele Criscitiello nel corso di “Speciale CalcioMercato” su Sportitalia, ha affermato di non sapere nulla del presunto interessamento del club bianconero nei suoi confronti ed ha negato di essersi incontrato con il presidente della società torinese, Jean Claude Blanc. Risposte evasive, date col sorriso sulle labbra, da prendere con le molle. Decisamente più attendibili i suoi tanti pareri espressi sulle vicende di mercato. Ecco l’intervista integrale, trascritta da Tuttojuve.com:\r\n\r\nQui ci sono voci forti che arrivano da Torino che accostano Pierpaolo Marino alla Juventus. A Napoli già la rimpiangono…\r\n“Di questo non so niente, parlatene voi che è meglio“.\r\n\r\nTempo fa lei si è incontrato con Blanc? Questo me lo può confermare?\r\n“No, assolutamente no. Non confermo niente e non ne so niente”.\r\n\r\nBlanc però lo aveva detto…\r\n“Io di questo argomento, sinceramente, siccome veramente non ne so niente, preferisco non parlare, anche perchè sono sereno, tranquillo”.\r\n\r\nMi dia un giudizio da esterno. Come si può fare un mercato come quello che ha fatto la Juve negli ultimi 2-3 anni?\r\n“Il problema è che a volte, nel nostro mestiere quando si spende di più si carica di responsabilità il giocatore. Può succedere che magari si fallisca un obiettivo di mercato e si debba all’ultimo momento mettere una pezza. M riferisco al caso D’Agostino che è saltato all’ultimo momento. E questo mi costa personalmente perchè noi eravamo andati a trattare D’Agostino insieme a Quagliarella a Udine, ci sono stati io personalmente lì, e il presidente Gianpaolo Pozzo, che è mio amico, mi ha detto: ‘Pierpaolo, non ci perdere tempo perchè è un giocatore che è già d’accordo con la Juventus’. Poi l’accordo tra i due club è saltato e credo che all’ultimo momento hanno dovuto rimediare in maniera un po’ rocambolesca con Melo, che dava la fisicità, la muscolarità, ma non i tempi giusti, come gli poteva dare D’Agostino. La storia di un mercato, quindi, non è facile. Per giudicare un mercato bisogna aspettare degli anni, perchè poi i giocatori magari non si rivelano subito nelle loro qualità e ci mettono del tempo. La Juventus deve vincere tutto e subito, cercando di sbagliare il meno possibile. Candreva lo conosco molto bene per averlo trattato fin da quando giovanissimo, Primavera, debuttò nella Ternana, da trequartista o da esterno, tanto che tutti parlavamo di un giocatore di estro, di fantasia. Ecco, io non so se l’adattamento al ruolo che Candreva ha dimostrato nel Livorno possa dimostrarlo anche nella Juventus. Un margine di rischio sicuramente c’è, perchè oggi gestire il pallone per il primo tocco e per dare i tempi alla squadra, in uno stadio come quello di Torino, dove la palla scotta, non è semplice. E non so se sia la situazione migliore per l’adattamento e la crescita nel ruolo di Candreva, che è sempre un esperimento”.\r\n\r\nTu metteresti la mano sul fuoco sul fatto che D’Agostino resterà a Udine?\r\n“Sì, io la metterei. Penso che resti, perchè so che Pozzo è uno che vuole molto bene all’Udinese. E lui ora non tocca gli equilibri perchè siccome è un uomo che conosce bene il calcio si guarda indietro in classifica, non guarda avanti. Non impoverisce la squadra in questo momento, anche perchè la società scoppia di salute. E non venderà, perchè non ha la necessità di vendere. Quindi la mano sul fuoco ce la metterei”.\r\n\r\nNel corso dell’intervista a “Speciale CalcioMercato” su Sportitalia, ha parlato a lungo anche del Napoli. Ecco le altre dichiarazioni:\r\n“Sono andato a Napoli a seminare nel deserto. Nonostante il bacino d’utenza in precedenza non si era seminato bene, in cinque anni abbiamo portato la squadra subito dietro le grandi d’Italia mentre prima cinque o sei anni servivano per vincere un campionato di serie B. Ora la società è forte e il bilancio è sempre in utile. Gli investimenti estivi, davvero molto importanti, sono sempre stati fatti con gli utili prodotti dal bilancio. Reja? Molte volte sono dovuto intervenire perchè non c’era un buon rapporto con De Laurentiis. Nelle precedenti stagioni ci sono stati presidenti che hanno fatto bene ma anche un presidente come Naldi che ha speso 120mln dalle proprie tasche senza ottenere risultati. Gargano? E’ costato 3mln e 200mila euro e guadagnava 160mila euro e dopo due anni l’ho adeguato a 500mila. Hamsik? 5,5mln e guadagnava 500mila euro. Lavezzi? 6mln e 600mila euro di ingaggio. Non era uno sconosciuto, aveva vinto il titolo. Con gli ingaggi bassi puoi pagare una parte del loro cartellino. Chi mastica un pò di bilanci ha già capito di cosa parlo. In progressione, continuando così, puoi comprare giocatori sempre più costosi e importanti. Bolatti? E’ una grande scommessa, è un giocatore preparato tatticamente ed ha un fisico prepotente. I numeri li ha, bisogna vedere l’ambientamento e perchè non ha fatto bene con il Porto. Un pò come Pastore al Palermo. Dàtolo? Mi dispiace sia andato via, nella rosa del Napoli ci stava bene. Forse il giocatore ha premuto per essere ceduto, ma poteva essere utile per cambiare molte partite. Hamsik all’Inter? Penso sia difficile, è destinato a restare a Napoli visto che rinnoverà il contratto. Quagliarella strappato all’Inter? L’operazione è stata conclusa all’ultima giornata di campionato, c’erano tante situazioni che potevano svilupparsi e anche la Juventus era interessata“.\r\n\r\nFracassi Enrico – Juvemania.it