Pescara-Juventus: la chiave tattica di oggi

Il calcio moderno non concede soste e pause. Juve di nuovo in campo praticamente due giorni dopo la bella vittoria di coppa sul Nordjselland.

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La banda di Conte e Alessio va in quel di Pescara, campo non facilissimo e che nella mente dei tifosi bianconeri assume contorni agro-dolci. Bello il ricordo della vittoria nell’anno della serie B quando ad espugnare l'”Adriatico” ci pensò un jolly di Alessandro Birindelli. Amaro ricordare invece la scoppola rimediata quasi venti anni, stagione 1992-1993. Quella Juve fu travolta dagli abruzzesi col rotondo punteggio di 5-1. Ma oggi è tutta un ‘altra storia.

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Come arrivano le due squadre a questo appuntamento. I ragazzi di Giovannino Stroppa sono su di giri dopo la bella affermazione sul Parma di domenica scorsa. Hanno ritrovato i goal di Abbruscato e possiedono un’intelaiatura di gioco davvero interessante. Stroppa ha deciso di passare alla difesa a tre (ormai va di moda) e sembra intenzionato a varare il 3-5-2 (il modulo ormai caro a Conte). Trio difensivo abruzzese tutt’altro che impenetrabile con Cosic, Romagnoli (o Capuano) e Bocchetti, a centrocampo esterni Zanon e Modesto, in mezzo al campo Cascione, Nielsen e la stella Quintero con l’attacco che dovrebbe essere formato dalla coppia Abbruscato-Jonathan. Ma non è da escludere un 3-4-2-1 con l’avanzamento di Quintero sulla tre-quarti affiancato dallo slovacco Weiss con i due in appoggio all’unica punta Abbruscato e il conseguente arretramento in panchina di Jonathas. Diciamolo subito: il divario tecnico tra le due squadre è evidente, a centrocampo la Juve ha mezzi tecnici e fisici non solo per fare la partita ma per provare ad imbucare ripetutamente la retroguardia pescarese. Molto dipenderà dall’approccio alla gara. Il Pescara proverà a dare tutto in campo impostando il gioco palla a terra basandosi sulla sagacia tattica di Casciona, sulla forza fisica di Nielsen, sugli appoggi sull’out di sinistra per esaltare la corsa di Modesto. E poi occhio a quei due “funamboli” Quintero e Weiss che possono creare pericoli ovunque. Dotati entrambe di un gran tiro: magico il mancino del colombiano e occhio alle sue punizioni, mentre lo slovacco abbina corsa e qualità anche se molto spesso appare nervoso.

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D’altra parte la Juve: difficile immaginare che formazione manderà in campo Conte. Qualche cambio potrebbe esserci dietro, ma la sensazione è che si parta con il trio titolare. A centrocampo doveva essere il turno di Pogba, ma il francese è stato punito per essersi presentato in ritardo agli allenamenti e non è stato neanche convocato. Ci sarà una chance per Marrone con Pirlo a riposare in panca? Ipotesi non del tutto avveniristica. Confermati Vidal e Marchisio (scommettiamo che il principino timbrerà il cartellino anche stasera?), sulle fasce da un lato resiste ancora il ballottaggio Lichsteiner/Isla con lo svizzero favorito, ma col cileno che sta entrando sempre più nei meccanismi della squadra. Rebus attacco: personalmente darei un’altra chance a Matri affiancato da Quagliarella. Non rischierei Vucinic e farei accomodare in panchina Giovinco.

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Detto questo: più che di alchimie tattiche, la Juve ha bisogno di ritrovare la fame giusta in campionato dopo la batosta subita dall’Inter. Serve dare un segnale e stasera, e non solo per una questione prettamente analitica o di numeri, deve essere la partita degli attaccanti. La squadra deve giocare per loro, come peraltro fa, ma occorre maggiore cattiveria in area di rigore.

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E come sempre, se la Juve comanderà la partita a centrocampo porterà il risultato a casa.
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Pubblicato da
Alberto Zamboni