Per il giudice sportivo non si può bruciare un napoletano, uno juventino sì
Vergognosa decisione del giudice sportivo di Serie A, che grazia il Bologna nonostante i pesanti insulti alla Juventus di venerdì scorso
Se si invoca un’eruzione del Vesuvio squalificano una curva, se invece si invoca un fuoco che bruci un tifoso della Juventus per “riscaldare il Natale” non succede niente. Così come nulla accade se un gruppo di incivili bolognesi prende d’assalto il pullman della Juventus. È l’ennesima decisione vergognosa del giudice sportivo Tosel, uno che non ha regole, ma interpretazioni di volta in volta che vanno dove vuole il vento. Possibilmente contro la Juventus, visto che il sentimento popolare lo cavalca molto bene. Secondo Tosel, dunque, “non si può chiedere al fuoco di lavare un napoletano, ma uno juventino sì”.\r\n\r\nAl Bologna, dopo la partita persa contro la Juventus, è stata comminata una multa di 2.000 euro solo per il “lancio di fumogeni e petardi nel recinto di giuoco”. Un “merda” urlato dai bimbi bianconeri vale dunque 5.000 euro, lanciare petardi nel recinto di gioco attentando alla vita degli altri (in passato è scappato il morto) è molto meno grave.\r\n\r\nÈ la situazione è quasi comica, se non fosse tragica: non si capisce sulla base di quali referti Tosel decida, perché c’è l’impressione che c’è qualcuno che alcune cose evita di repertarle di proposito. Come dice ‘Tuttosport’, “una giustizia per essere credibile deve essere non solo uguale per tutti, ma anche trasparente”. E il giudice sportivo è tutt’altro che trasparente.