Uno dei filoni di indagine sulla Juve riguarda le cosiddette partnership sospette, cioè le operazioni che i bianconeri hanno fatto con alcuni club considerati amici e che secondo l’accusa favorivano l’aumento del volume di plusvalenze.
Aprile sarà un mese molto intenso in casa Juve, sotto ogni punto di vista. Per quanto riguarda il campo c’è da inseguire il quarto posto, ancora alla portata nonostante la pesante penalizzazione, la semifinale di Coppa Italia da giocare con l’Inter e il quarto di finale di Europa League contro lo Sporting. Poi si dovrà pensare anche alle questioni giudiziarie con il Collegio di Garanzia del CONI che si pronuncerà il prossimo 19 aprile ma anche con gli sviluppi sul filone legato alla manovra stipendi.
Uno degli aspetti su cui la Procura di Torino indaga è quella legata alle cosiddette partnership sospette. Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna, Cagliari e Sampdoria sono finite nel mirino della giustizia per una serie di operazioni di mercato con la Juve. Secondo l’accusa, questi club favorivano gli affari con i bianconeri per permettere alla società di realizzare cospicue plusvalenze e introiti.
Su Tuttosport viene analizzata la situazione confrontandola con le altre big della Serie A nel periodo 2018-21. Per la Juve le operazioni con le suddette squadre “alleate” hanno generato un volume d’affari pari a 177 milioni di euro divise tra 10 acquisti e 12 cessioni. Il Napoli ha effettuato il maggior numero di operazioni con Parma, Roma, Sampdoria, Spal, Torino e Udinese per un totale di 183.6 milioni di euro – 6 acquisti, 11 cessioni. Il Milan ha generato 233 milioni di euro con 7 acquisti e 9 cessioni con Atalanta, Empoli, Fiorentina, Juve, Genoa e Torino.
La Roma invece con Atalanta, Bologna, Inter, Juve, Napoli e Sassuolo ha concluso 8 acquisti e 9 cessioni per un totale di 235 milioni di euro. Infine l’Inter, che con 9 acquisti e 17 cessioni con Atalanta, Cagliari, Genoa, Parma, Roma e Sassuolo ha generato un volume d’affari da 267.3 milioni di euro.