Parma-Juventus: a caccia della terza vittoria consecutiva prima della sosta

Sei punti in due partite: questo il bottino della Juventus sino ad oggi. Sabato, al Tardini contro il Parma, per il terzo successo di fila

Parma-Juventus: le questioni tattiche della partita valida per il 3° turno di Serie A 2018-2019. «Non c’è due senza tre» è un antichissimo e arcinoto proverbio della cultura popolare italiana che calza a pennello per il match di sabato, ore 20:30, al Tardini di Parma, fra i Ducali e la Juventus. I bianconeri sono reduci dalla netta (e meritata) vittoria per 2-0 contro la Lazio di Simone Inzaghi. La Vecchia Signora ha disputato un buona partita, dimostrando ampiamente di essere sempre padrona indiscussa del campo, senza rischiare mai nulla. Sabato, Allegri e i suoi, affronteranno una trasferta che potrebbe celare alcune insidie, con un Parma neopromosso desideroso di ben figurare davanti al proprio pubblico e alla ricerca di punti preziosi in ottica salvezza.

Mister D’Aversa, alle prese con numerose defezioni, fra cui Biabiany, Ciciretti, Munari, Scozzarella, sembra riesca ad avere a disposizione Gervinho, inizialmente stoppato a causa di un affaticamento muscolare. Il tecnico nato a Stoccarda potrebbe varare un 4-3-3 formato da: Sepe; Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo, Gobbi (Dimarco); Grassi, Stulac (L. Rigoni), Barillà; Da Cruz, Inglese, Di Gaudio.

Massimiliano Allegri, che pare possa recuperare De Sciglio, ma non Spinazzola, dovrebbe rispondere con un 4-2-3-1 composto da: Szczesny; Cancelo (Cuadrado), Bonucci, Chiellini, Alex Sandro; Emre Can (Khedira), Pjanic; Douglas Costa, Dybala, Cristiano Ronaldo; Mandzukic. Sempre viva l’opzione di una mediana a tre che, a questo punto, prevedrebbe il probabile impiego di Matuidi dal primo minuto al fianco di Emre Can (o Khedira) e Pjanic, con la conseguente esclusione, lì davanti, di uno fra D. Costa o Dybala.

Parma-Juventus: l’analisi tattica

Il Parma di Roberto D’Aversa pratica un calcio pragmatico, molto efficace. In fase di possesso i due esterni alti tendono a tagliare verso il centro per provare a battere a rete o servire assist filtranti, favorendo, così, l’inserimento dei due interni di centrocampo. Sovente, inoltre, i gialloblu cercano la verticalità improvvisa sulla punta centrale, mentre in fase di non possesso si schierano con un prudente e compatto 4-5-1, volto a intasare tutte le linee di passaggio mediante una folta densità nella terra di mezzo. La Juve dovrà gestire la gara con estrema sapienza e intelligenza tattica, senza forzare necessariamente la giocata, ma muovendo la sfera in velocità e scioltezza. Come sempre, sarà  importantissimo sfruttare l’ampiezza di campo, per allargare costantemente il gioco e puntare dritto sulla strepitosa abilità degli esterni bianconeri di saltare l’uomo e creare la conseguente situazione di superiorità numerica. In fase di non possesso capitan Chiellini e compagni dovranno evitare perniciosi cali di concentrazione, nonché cercare di limitare il più possibile i rifornimenti per la prima punta Inglese, abilissimo nella protezione del pallone, anche  grazie alla sua ottima struttura fisica, e capace di far salire la squadra e favorire le incursioni delle mezze ali. Ma fondamentale sarà l’atteggiamento e l’approccio al match da parte di Madama, che dovrà scendere sul rettangolo verde obliando completamente quella sicumera per la quale, talvolta, ha pagato dazio. Dissertare del gap  tecnico fra Parma e Juve sarebbe come parlare del sesso degli angeli, ma è cogente non abbassare mai la guardia per scongiurare sgradite sorprese. Dunque, la truppa di Max Allegri dovrà affrontare la sfida con la giusta tensione e il doveroso rispetto verso un avversario pronto a battagliare con il coltello tra i denti sino al triplice fischio arbitrale.