Paratici: “Dybala via? Sono valutazioni. I giovani servono anche per le plusvalenze”

Al termine dell’Assemblea degli azionisti, Fabio Paratici si è presentato in conferenza stampa con Agnelli: i temi toccati dal CFO della Juventus

Fabio Paratici ha parlato in conferenza stampa al termine dell’Assemblea degli azionisti Juve. Il responsabile dell’area tecnica del club bianconero ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala, toccando varie tematiche. Si parla di imminenti rinnovi di contratto per giocatori avanti con gli anni e il CFO della Juventus conferma indirettamente: “Pensiamo che siano utili all’equilibrio della squadra. Abbiamo 7-8 giocatori dai 30 anni in su. Per essere competitivi ad un certo livello – sottolinea – serve anche un contributo di esperienza e in questi anni questa politica ci ha dato ragione”.

Paratici e le plusvalenze

In entrata, invece, possibili altri colpi a parametro zero: si parla fortemente di Ferguson del West Bromwich. Paratici evidenzia che da quando è alla Juventus i colpi low cost siano stati fondamentali. “Dal 2011 – ricorda – abbiamo acquistato diversi parametri zero: Pirlo, Pogba, Llorente, Coman, Khedira, Neto, Dani Alves, Emre Can, Ramsey e Rabiot. Hanno giocato numerose gare e in alcuni casi hanno portato numerose plusvalenze”. Più difficile, invece, portare giovani in prima squadra, ma gli stessi possono essere ugualmente utili fruttando plusvalenze importanti. “Ho lavorato 6 anni in una squadra di medio livello come la Samp ed era più facile portare giocatori del settore giovanile in prima squadra. Alla Juve – ammette Paratici – è più difficile, l’obiettivo della Juve non è solo quello di crescere giocatori per il campo ma anche da mettere sul mercato per plusvalenze come è successo con Kean, Audero, Spinazzola e Rogerio”.

Dybala e il rischio cessione in estate

In estate, però, stava per essere ceduto anche Paulo Dybala, numero 10 che nelle ultime uscite è stato decisivo. Paratici ammette che quando ci sono offerte importanti, nessuno sia incedibile. “Dobbiamo essere attenti alle opportunità in entrata e in uscita, essere attenti e fare le giuste valutazioni, vale per Dybala e gli altri giocatori. Il livello della nostra rosa è cresciuto. In generale ci sono meno calciatori nel mondo che possono giocare nella nostra squadra, anche italiani. Questo – insiste – è semplice da capire”.

Infine, l’ennesima spiegazione sul cambio di panchina. “Siamo grati ad Allegri. Sono stati cinque anni di soddisfazioni reciproche, ma abbiamo pensato che fosse il momento di cambiare per dare stimoli nuovi a tutti. Non c’è stato nessun punto di rottura”.