Pagelle Sassuolo-Juventus 1-3: disastro Ogbonna, Tevez e Llorente OK

Pagelle Sassuolo-Juventus 1-3: Ogbonna è un disastro e costringe Conte alla sostituzione, Marchisio ficcante, bene Nando e Carlitos

Ogbonna-pagelle-sassuolo-juventusPagelle Sassuolo-Juventus 1-3. I bianconeri mettono le mani sullo scudetto, ma quanta fatica, soprattutto nel primo tempo, contro un ottimo Sassuolo. Ad andare in bambola un po’ tutta la difesa della Juve, con Ogbonna a dir poco disastroso (sarà sostituito nella ripresa). A centrocampo Marchisio è più efficace di Pogba, in avanti Tevez e Llorente fanno ormai i top player.\r\n\r\nBuffon 6+: L’anomalia nella regolarità. In quella che complessivamente può ritenersi una discreta prestazione del numero uno bianconero, pesa, per almeno 35 minuti, l’errore grossolano commesso sul vantaggio di Zaza, dove malamente e sul proprio palo di competenza, Gigi lascia che la conclusione lo trapassi come una lama nel burro. Con le responsabilità da spartire con Ogbonna, Barzagli e terreno di gioco, il portierone non si lascia comunque abbattere dall’errore commesso, ritrovando la propria sicurezza tra i pali nel secondo colpo dell’attaccante neroverde. Abile pure in altre circostanze, come in alcune uscite repentine sui lanci lunghi e in anticipi preventivi sull’avversario di turno, è riuscito a rimediare vigorosamente all’abbaglio clamoroso della prima frazione.\r\n\r\nDifesa 5+: Claudicante. Il reparto sicuramente più in difficoltà e che maggiormente, rispetto a tutti gli altri, ha faticato a risalire la china nel corso della gara. Con un Ogbonna a dir poco disastroso e che abbassa inevitabilmente la media del pacchetto, qualche difficoltà hanno incontrato persino le certezze più assodate della squadra, quei Chiellini e Barzagli tanto solidi nel corso della stagione, che invece ieri hanno vissuto attimi di grande appannamento in alcuni spezzoni della partita. Nella prima rete dei neroverdi, dove evidente è il concorso di colpa di Barzagli, gran parte delle responsabilità vanno imputate alla marcatura approssimativa di Ogbonna, incapace di contenere nell’arco della sfida l’ingestibile e frenetico Zaza. Maldestro negli anticipi e inadeguato nel far ripartire l’azione, il giocatore col 5 in spalla è parso tutt’altro che in grado di vestire i panni del leader difensivo, costringendo addirittura Conte, a 15 minuti dalla conclusione, ad estrarlo dalla mischia. Meglio, sicuramente, dell’italo-nigeriano, hanno fatto invece gli altri due centrali del reparto, Barzagli e Chiellini, che nonostante qualche abbaglio di troppo nei primi 20 minuti di gioco, sono riusciti a raddrizzare le rispettive gare sulla retta via, evitando di procurare altri danni ad un reparto già di per sé in asfissia.\r\n\r\nEsterni 6: Ad andamento oscillante. Discretamente in difficoltà (come tutta la Juve, del resto) nei primi istanti di partita, hanno trovato parecchie difficoltà nel proseguire palla al piede ed accompagnare la manovra di squadra con i compagni di centrocampo, non riuscendo quasi mai, causa viscosità del terreno, a controllare la sfera come si deve. Responsabile, Asamoah, dell’avvio d’azione che ha portato al gol di Zaza, il ghanese è riuscito a recuperare via via col passare dei minuti alla superficialità iniziale del primo quarto d’ora, ritagliandosi spazi importanti lungo la fascia sinistra e dando soprattutto una mano nelle situazioni di contropiede alla sbandata retroguardia bianconera. Poco propositivo, ma almeno privo di sbavature degne di nota, Isla ha invece disputato una partita totalmente incolore, portando sì qualche pallone nella trequarti avversaria, ma non riuscendo mai a gettarlo, in 62 minuti di gioco, nel cuore dell’area dei padroni di casa. Più vivace, frizzante ed incisivo, è stato bensì l’ingresso in campo di Stephan Licthsteiner, capace di portare alla manovra bianconera quel brio e quella spinta offensiva che in un’ora quasi di gara nessuno era stato in grado di offrire sul lato destro. Perfetto nelle poche chance che gli sono capitate sui piedi, è riuscito a servire al fantasma Llorente l’occasione buona per chiudere la partita, archiviando così una pratica che, visti i pronostici, si è dimostrata più arcigna del previsto.\r\n\r\nCentrocampo 6.5: Lampi di Pirlo, sprazzi di Pogba, efficacia di Marchisio. Escludendo quei 15 minuti di follia, nei quali anche la mediana bianconera ha sofferto clamorosamente le scivolosità del terreno e la pressione degli avversari, molto convincente è stata la reazione, col trascorrere dei minuti, del terzetto in cabina di regia, capace di riappropriarsi dopo qualche affanno delle redini nella zona nevralgica del campo, chiudendo in una morsa la mediana neroverde e costruendo con rapidità e dinamismo la manovra di gioco. Accorti in alcuni frangenti della partita, hanno approfittato astutamente dei punti di maggiore vulnerabilità della squadra di Di Francesco, colpendo forse nel momento di miglior calcio e pressione degli avversari. Da sottolineare l’eccezionalità di Pirlo nell’inventare, nonostante una gara altalenante, l’ennesimo assist per il compagno, dimostrando un’incisività spaventosa nei risultati dei bianconeri e la costanza in entrambe le fasi di spinta e copertura del principino Marchisio, il migliore tra i tre del reparto, e capace di sbloccare con un inserimento dei suoi una sfida più intricata del previsto. Per quanto riguarda Pogba, prestazione caratterizzata da un forte nervosismo, e che ha visto il francesino protagonista solamente con un paio di guizzi, uno dei quali, però, si è rivelato fondamentale nell’avviare l’azione dell’1-3.\r\n\r\nAttacco 7+: Concetto monotono, sì, ma che ci si può fare; lì in mezzo la risolvono sempre loro! Con una Juventus che trova difficoltà ad entrare in partita, l’unico che veramente tenta di dare una scossa, sin dall’inizio, ai compagni di squadra è ovviamente, ed ormai sembra di dire una banalità, Carlos Tevez, solo, nei 15 minuti di follia iniziali dei bianconeri, a portare la propria foga sui portatori di palla avversari. Geniale, rapido, energico e aggressivo su tutti i palloni, riesce a trovare, dopo mezz’ora di gioco, la rete del momentaneo pareggio, sfruttando alla perfezione il posizionamento sgangherato della difesa ed infilando Pegolo, da fuori area, con un bolide violentissimo sulla sinistra. Mai mediocre ed ordinario nelle giocate, si guadagna, con quel recupero vorace ai 20 metri, il 40% dei meriti del vantaggio di Marchisio, servendo a Pirlo, con il Sassuolo in uscita, un pallone letale da appoggiare solamente sul sinistro del principino. Ingordo e voglioso di stupire ancora, è costretto a osservare il proprio bolide schiantarsi, a 15 minuti dalla fine, sulla traversa della porta di Pegolo, mancando quella doppietta fondamentale che lo avrebbe avvicinato al capocannoniere Immobile. E Llorente? Impalpabile per 75 minuti e incapace di gestire un solo pallone con le sue lunghe leve, è riuscito a mettere la firma sul tabellone con uno strepitoso colpo di tacco su assist di Licthsteiner, andando a congelare il risultato finale e spegnendo ogni possibile speranza di rimonta da parte dei neroverdi. Se pure quando gioca male male si rende decisivo… Altro che “solo bello”.\r\n\r\nConte 6.5: Male il primo quarto d’ora, bene il proseguo della gara. Contro un avversario ostico e tutt’altro che suggestionato dall’avversario capolista, i bianconeri hanno incontrato non poche difficoltà nell’arco della sfida, rischiando in alcuni momenti di grande apprensione, di subire la clamorosa rete del nuovo vantaggio neroverde. Bravi comunque a guadagnare via via nel tempo il controllo del campo, la squadra ha ridimostrato quella maturità da top club che sta permettendo in questa stagione di battere tutti i record possibili ed immaginabili e di incidere, per il terzo anno consecutivo, quel tricolore superbo sul petto. Ormai manca una vittoria soltanto allo storico 32′ scudetto ed i presagi per il ritorno di giovedì sera sono tutti positivi; dovesse andare come nelle previsioni, tra una settimana sarà gran festa. Voi che siete più scaramantici, in ogni caso, fate i dovuti scongiuri.