Una Juventus micidiale batte anche un buon Milan e vola a +11 sulla Roma (che ha una partita da recuperare). È stata la vittoria della maturità e della qualità: Llorente e Tevez sono solo i terminali di un meccanismo quasi perfetto. Nel primo tempo, il centrocampo soffre maledettamente. Le pagelle:\r\n\r\nBuffon 7: Nel primo tempo viene letteralmente preso a pallonate dai giocatori rossoneri, che da dentro l’area di rigore e nelle zone limitrofe cercano di sorprenderlo con le loro conclusioni. Nonostante i continui bombardamenti, tuttavia, si fa trovare sempre accorto e preparato, sventando, respingendo e smanacciando ogni possibile sortita avversaria. Supportato poi da Bonucci nella prima frazione e dalla traversa nel finale, può serenamente mantenere inviolata la propria porta. IMPERFORABILE.\r\n\r\nDifesa 6-: Così e così. Le evidenti carenze fisiche dovute alla travagliata uscita a Trebisonda si sono palesate, anormalmente, soprattutto nella prima frazione di gioco, dove gli infiammati uomini d’accatto rossoneri hanno messo non poco in difficoltà la lenta e talvolta confusa retroguardia bianconera. Caotici ed incerti, a rotazione, in svariate circostanze, hanno permesso agli avversari di battere a rete troppe volte, trovando per fortuna alle loro spalle un attentissimo Buffon. Molto più concentrati nella ripresa, dove il Milan ha evidenziato un progressivo calo fisico, sono stati capaci, col supporto del cronometro, di controllare sempre meglio l’andamento della gara, concludendo tuttavia con una grossa sbavatura i minuti finali di partita (Robinho solo in area ha battezzato la traversa). Nel complesso, maggiormente positiva, rispetto agli altri due, è stata la prestazione di Bonucci, più astuto dei compagni nell’interpretare ed anticipare tempestivamente alcune giocate dell’avversario, senza contare poi quel salvataggio miracoloso su tiro a colpo sicuro di Kaka.\r\n\r\nEsterni 6: Due partite diverse. Una, quella di Lichtsteiner, è stata sicuramente molto positiva, col terzino svizzero diligente nella fase di copertura e laborioso nel supportare con la sua corsa le folate degli uomini d’attacco. Scaltro nei movimenti senza palla, ha approfittato al massimo di una delle poche occasioni che gli sono capitate sui piedi, cogliendo al meglio un formidabile tocco di prima in area da Tevez ed appoggiandolo con precisione sul piattone di Llorente. L’altra, quella di Asamoah, è stata al contrario più appannata e con qualche sbavatura di troppo in fase di possesso, sbagliando in alcune occasioni il passaggio o la giocata per il compagno. Molto meno presente che nelle ultime uscite, avrà sicuramente pagato l’infortunio procuratosi nell’ultima settimana, non potendo preparare al meglio la gara di ieri sera.\r\n\r\nCentrocampo 5.5: Il reparto in maggiore difficoltà. Immediatamente in apnea dopo 5 minuti di gioco, i tre di centrocampo non sono stati capaci, in tutto il primo tempo, di opporsi con tenacia alla mediana rossonera, subendo con eccessiva passività il palleggio e le triangolazioni avversarie. Affaticati, macchinosi, sbandati, non solo hanno creato pochissime palle gol per le due punte lì davanti, ma hanno persino sbagliato l’importantissimo compito di fare filtro tra i reparti d’attacco e difesa. Leggermente meglio nella ripresa (ma anche qui gioco forza ha fatto il calo dei rossoneri), sono parsi un pochino più attenti nell’ostruire le giocate avversarie e rapidi nel capovolgere l’azione nella metà campo milanista, sfruttando qualche contropiede in più per far male alla retroguardia. Con un Pogba pigro, svogliato, visibilmente fuori partita ed un Pirlo intrappolato nella morsa dei centrocampisti di Seedorf, il migliore del terzetto è stato indiscutibilmente il principino Marchisio, molto più propositivo nelle azioni d’attacco, più aggressivo nel pressing sui portatori di palla e più desideroso di vincere la partita. Emblematica, in questo senso, la pressione portata a Rami ed Abbiati sul finale di primo tempo, che ha portato poi, con un grande tocco in area, al vantaggio bianconero.\r\n\r\nAttacco 7: Senza dubbio la partita è stata vinta qui. Con una squadra visibilmente in difficoltà e raramente capace di offendere la difesa avversaria, solo attraverso i colpi del gran giocatore si sarebbero potuti portare a casa i 3 punti, e di fatti così è stato. Con un tocco a dir poco geniale ed un movimento puntuale in area di rigore, è maturato il vantaggio degli ospiti torinesi, abilissimi nello sfruttare una delle poche occasioni concesse dalla retroguardia rossonera. Rete di genio, astuzia e rapacità, frutto della propensione di questi due campioni ad intendersi e dislocarsi sul campo alla perfezione. Nonostante l’impegno nel mantenere alto il baricentro e creare quindi maggior pericoli alla porta di Abbiati, non venendo supportati a dovere dai compagni di squadra, il raddoppio è arrivato dall’ennesima prodezza del capocannoniere della Serie A Carlitos Tevez, straordinario nello sganciare da fuori area un missile violentissimo che si è andato a scagliare prima sulla traversa e poi in fondo al sacco. Le reti adesso per l’Apache sono 15 e la voglia di aggiudicarsi il titolo di bomber del campionato è tanta. A bottino già ottenuto, Conte ha deciso infine di concedere loro la meritatissima standing ovation di tutto quanto lo stadio, episodio che dimostra ancora una volta il rendimento sopra le righe di questa straordinaria coppia d’attacco. ENCOMIABILI.\r\n\r\nConte 6.5: La prestazione non è stata certo delle migliori, ma alle volte è più importante portare a casa i 3 punti che giocare bene. Questa era proprio una di quelle situazioni e come nelle migliore delle ipotesi tutto è andato come doveva andare, non mancando comunque momenti di grande apprensione e timore. Dall’atteggiamento, dalla condizione fisica e dall’esito della gara, si possono in ogni caso imparare insegnamenti importanti per il futuro della stagione, che aiuteranno a colmare quelle lacune e quelle amnesie che si sono palesate ieri sera.