Una Juve eroica pareggia in 10 uomini contro una buona Lazio. Allo stadio Olimpico di Roma, Edy Reja imbriglia la manovra bianconera e con il rigore e l’espulsione di Buffon va vicina a far propria la partita. I campioni d’Italia, però, non sono mai domi e si portano a casa un punto d’oro pere come si era messa la partita. Serata no per Buffon, che prima del rigore era stato protagonista di un pasticciaccio. Le pagelle della Juventus:\r\n\r\nBuffon 4: Dispiace, e forse fa anche strano dirlo, ma ieri sera Gigione è stato il peggiore dei suoi. Nel giro di 25 minuti ha commesso quelle banali ingenuità che da un numero uno del suo calibro non ti aspetti, quasi fosse il fratello “maldestro” del portierone visto sabato scorso contro la Samp. Quel dribbling grossolano tentato in area di rigore è stato il preludio ad una serata completamente da dimenticare, che al 25′ minuto della prima frazione ha toccato l’apice della scelleratezza: uscita totalmente sbagliata su un taglio in profondità di Klose, fallo netto sul giocatore tedesco, rosso diretto per fallo da ultimo uomo e tiro dagli 11 metri per i padroni di casa. Peggio di così sicuramente non poteva fare, lasciando i compagni di squadra in inferiorità numerica e di punteggio, ma una volta tanto situazioni del genere, ad uno come Buffon, gliele possiamo anche concedere.\r\n\r\nLinea difensiva 6-: Così e così. Nei primi scampoli di partita la situazione sembra essere delle più agevoli, con gli attaccanti avversari incapaci di impegnare la retroguardia e i tre centrali difensivi liberi di sganciarsi più larghi per favorire la manovra. Al 25′ minuto del primo tempo, tuttavia, c’è la svolta della partita e da questo momento in poi le circostanze sembrano farsi sempre più complicate. Proprio da un errore del pacchetto arretrato, infatti, nasce l’azione che porterà al rigore dei biancocelesti, con Ogbonna autore di un clamoroso svarione difensivo al centro della propria area di rigore. Un errore grave, pagato a carissimo prezzo, ma che alla fin fine non influenzerà particolarmente la gara del difensore. Giocare in inferiorità numerica non è affatto facile per i tre centrali, che anzi trovano gravi difficoltà nel contenere efficacemente le folate offensive dei biancocelesti, bravi nello sfruttare l’ampiezza del campo lasciata libera dagli ospiti. In questo senso, il migliore dei tre si rivela, come sempre, Andera Barzagli, l’unico del trio in grado di mantenere costantemente a distanza gli attacchi avversari. In questo difficilissimo compito viene assistito in parte dal nazionale italiano Ogbonna, che resettata completamente la sciocchezza della prima mezz’ora di gioco, riesce con la propria fisicità a contenere energicamente le falcate del biancoceleste Candreva, molto meno pericoloso del solito su quella fascia sinistra. Tra tutti, il peggiore risulta sicruamente Leonardo Bonucci, autore di una prestazione nettamente al di sotto della sufficienza e mai veramente in grado di contrastare gli assalti nemici. Se nella propria area di rigore riesce spesso a srotolare la matassa spazzando lungo, nelle altre fasi di gioco compie delle sciocchezze totalmente insensate, regalando una marea di palloni forzando la giocata e perdendosi costantemente l’uomo nell’uno contro uno. Che ci sia qualche problema di organizzazione nei meccanismi difensivi è un dato evidente chiunque, e basta pensare all’occasione divorata da Klose verso la fine della gara per farsi un’idea delle difficoltà nell’interpetare alcuni tipi di situazioni. DA RIORDINARE.\r\n\r\nEsterni 6.5: Di esterni veri e propri, alla fin fine, ce n’è stato solamente uno, con lo sconsolato Asamoah costretto ad abbandonare il campo al 25′ per far spazio Storari. Quella di Lichtsteiner è stata senza dubbio una signora partita, considerando che è riuscito molto bene ad interpetare sia la fase difensiva che quella offensiva, andando ad offrire alla testa di Llorente la palla del possibile pareggio. Polivalente, su quella fascia ha impiegato nel corso della gara una diversa varietà di ruoli, passando dal tornante difensivo nei primi 30 minuti, al quarto elemento di difesa, fino a spingersi addirittura come ala per supportare maggiormente l’azione dei compagni. Sarà stato il fatto di giocare contro la propria ex-squadra, ma stasera il treno svizzero si è dimostrato uno dei migliori.\r\n\r\nLinea mediana 6: Molto probabilmente qualcuno imputerà un eccesso di generosità nel valutare con la sufficienza il lavoro dei tre centrocampisti, ma bisogna rendere bene conto, e questo non è cosa di poco conto, della disparità numerica che ha caratterizzato gran parte dellla gara dopo l’ingenuità di Buffon. Se infatti in altri casi poteva sembrare più giusto giudicare severamente l’andamento dei mediani, in questa circostanza specifica l’ipotesi migliore è quella di accontentarsi di quanto prodotto dai tre uomini di centrocampo, e piuttosto valorizzare ciò che sono riusciti a costruire, faticosamente, nel corso della partita. Il dislivello in mezzo al campo infatti, dovuto a quella sfortunata espulsione, ha condizionato non poco l’andamento del reparto, che molta fatica ha fatto nel pressare alto il portatore di palla e al tempo stesso contenere in maniera efficace le veloci ripartenze dei padoni di casa. In fase di costruzione, come prevedibile, è stato realizzato ben poco e le azioni migliori architettate dai bianconeri sono quasi sempre state frutto dell’individualità, capace di inventare, in alcuni tratti della gara, qualche spunto interessante. Per aggressività, determinazione e condizione fisica, il migliore risulta senza ombra di dubbio il francesino Pogba, mentre al ribasso paiono le quotazioni del principino Marchisio, ancora non in grado di imporsi, in campionato, ai livelli a lui consueti. Prestazione discreta, infine, per il guerriero cileno Vidal, poco presente in zona calda, ma molto più attivo nel recupero palloni.\r\n\r\nLinea d’attacco 7-: Con un centrocampo privo di idee e numero, impossibile sarebbe stato riuscire a fare di meglio, sopratutto quando incentri il tuo stile di gioco sulle combinazioni veloci tra linea mediana ed attacco, e sugli inserimenti improvvisi, spalle la difesa, da parte delle mezz’ale. Di vere e proprie palle gol per gli attaccanti di Conte non ce ne sono state, se si escludono alcune situazioni confusionarie in area di rigore. Lo stesso gol del pareggio, raggiunto con molta fatica e anche un pizzico di sorpresa, è arrivato per la giocata strepitosa del genio individuale, in grado di concludere in maniera perfetta un’azione tutt’altro che semplice. Per dar ulteriore man forte alla linea di centrocampo, Tevez ha dovuto sacrificare il proprio raggio d’azione perdendo così di incisività, ma la sua, in fin dei conti, è stata una gara di grande sacrificio, dedita alla pressione sull’avversario e alla ricerca della palla. Per quanto riguarda Llorente, questa è stata l’ennesima prestazione sopra la media, resa ancor più significativa dal gol del pareggio arrivato in un match complicatissimo. Nonostante di palloni giocabili gliene siano arrivati ben pochi, è riuscito a farsi spazio, tra le maglie avversarie, a suon di spallate e dribbling, mancando però di efficacia proprio nel momento culminante. Una rete, comunque, è riuscito a realizzarla, e per come si era messa su la gara, questo basta e avanza.\r\n\r\nStorari 7+: Salvifero. Nella tragica serata del suo compagno di merende, disputa una partita su altissimi livelli, dimostrando per l’ennesima volta di non essere affato un semplice “numero 12”. Infondendo sicurezza a tutto il reparto difensivo, si fa trovare sempre pronto nelle situazioni di pericolo costruite dagli avversari, che vedono costruirsi dall’ex- portiere doriano (e dalla fortuna) un muro invalicabile. A dir poco strepitosa la smanacciata da due passi sull’incornata di testa a colpo sicuro di Klose, che ha visto negarsi con un riflesso felino il possibile nuovo vantaggio. C’è poco da girarci intorno, se stasera i bianconeri sono usciti illesi dall’Olimpico, tanta parte del merito è sicuramente sua.\r\n\r\nConte 6-: Poco e nulla da dire. Tutta la tattica, gli studi e la preparazione di questi ultimi giorni sono andati a farsi friggere su quel cartellino rosso sventolato da Massa difronte a Buffon, che purtroppo ha condizionato in maniera decisa l’andamento della gara. In panchina, alla fin fine, non c’erano soluzioni in grado di svoltare la gara e piuttosto azzeccatissima si è rivelata la mossa di mantenere in campo Llorente. Unica appunto che si può obiettare alla partita di ieri (e delle ultime settimane), è la mancanza di dovuta attenzione nelle situazioni di palla da fermo e in quelle difensive in generale, dalla quale, nelle ultime 3 gare, sono scaturiti 4 reti.