Pagelle Juventus-Cesena 3-0: Vidal super, Marchisio certezza

vidal-juventus-manchestervidalPagelle Juventus-Cesena 3-0. La Juve di Allegri si sbarazza facilmente del Cesena di Bisoli al termine di una partita stradominata. Il tecnico bianconero può sorridere per il ritorno di Arturo Vidal, che sigla una doppietta pur non essendo ancora al top della forma. Marchisio è ormai un professore in mezzo al campo, Giovinco molto volitivo ma poco preciso. Prestazione maiuscola, al solito, di Stephan Lichtsteiner.\r\n\r\nBuffon 6.5: Può una sola fiammata di Marilungo impensierirlo seriamente? Fosse addormentato sì, ma Gigione è sempre vigile. Guanti immacolati.\r\n\r\nOgbonna 6+: Diamogli ciò che merita. Nella prima gara col Chievo aveva palesato delle insicurezze esorbitanti, ma col passare delle giornate sta sempre più guadagnando posizioni. In testa, forse, è tornata la serenità.\r\n\r\nBonucci 6+: Il lancione sgangherato che gli imponeva Conte è stato accantonato, la palla adesso preferisce giocarla. Non sbaglia nulla e registra la difesa da leader. Testa a posto.\r\n\r\nChiellini 6.5: La partitaccia col Milan è stata solo un caso, giusto? Tempismo perfetto negli anticipi di testa e voglia di azzannare l’avversario manco i cannibali. King kong è tornato.\r\n\r\nLichtsteiner 7: Insieme a Marchisio, quello che ha più cambiato modo di giocare con Allegri. Maggiore corsa sulla fascia e presenza assidua in zona gol, la nuova ricetta scritta ad hoc per lo svizzero, che quando mantiene lucidità sotto porta riesce pure ad insaccarla.\r\n\r\nVidal 7.5: In percentuale, a quant’era la sua condizione fisica? 60? 70%? No, perché la freddezza dal dischetto, l’ordinaria amministrazione in mezzo e la palla in buca da fuori area, ricordano un Vidal più aitante di quello spiattellatoci in faccia questi giorni. Certo che se questo è un “convalescente”..\r\n\r\nMarchisio 7: Lo abbiamo accennato poco sopra; con Allegri ha cambiato totalmente aspetto, passando da mezz’ala di inserimento a favoloso intessitore di trame. L’aspetto più impressionante, è che riesce ancora a svolgere il lavoro sporco da interdittore, arpionando palloni nella mischia e riproponendoli puliti dopo la centrifuga. Lavanderino.\r\n\r\nPereyra 6.5: Bravo, bravo, bravo. Comincia da interno di destra, poi si sposta a sinistra e trova lo sbocco giusto per spianare la strada alla Signora. In campo non sbaglia una giocata, ma in zona gol pecca di narcisismo: un tocco in meno e la porta sarebbe più vicina.\r\n\r\nEvra 6: In crescendo. Dietro non ha preoccupazioni a cui badare, davanti trova la strada spesso spianata. Senza palla si inserisce alla grande e un paio di cross ricordano il terzino degli anni d’oro. Avanti così.\r\n\r\nGiovinco 7: Premiamolo. Coi vari Tevez, Llorente, Morata e Coman lui è stata la scelta più snobbata da media e giornali. Ma evidentemente, Allegri, ha visto più lontano degli altri. Vivacità e voglia di incidere nell’incontro impressionante, stop e controlli di palla prelibati. Peccato per il palo, ma con la fortuna ha un conto aperto da tempo.\r\n\r\nLlorente 6.5: Non riesce a sbloccarsi, ma che lavoro fa per la squadra. Ancora più sponda di quanto non fosse già con Conte, dispensa assist al bacio per i compagni che lo sollecitano, risultando sempre determinante per la manovra corale.\r\n\r\nMorata 6: Una ventina di minuti da mettere nelle gambe e qualche spunto interessante che fa ben sperare. Dire che la girata in area è riuscita male è un eufemismo, ma almeno ha pedinato l’avversario per riprendersi la palla.\r\n\r\nPadoin 6+: Anvedi. Poco spazio a disposizione, ma un assist tagliente nella difesa romagnola e una conclusione niente male al giovane Leali. Quando entra, da sempre il suo.\r\n\r\nPepe S.V.: Niente da dire, solo che rende felici vederlo in campo.\r\n\r\nAllegri 7: Dai, ora la sua mano comincia ad essere visibile. Marchisio, Bonucci, Lichtsteiner e Llorente sono gli esempi più lampanti dei suoi mutamenti ed il possesso palla prolungato la filosofia di calcio a cui mai ha rinunciato. Aspetti mai invariati, la fame cannibalesca di aggredire l’avversario e quel vizio della vittoria che non fa mai male. Ora che buona parte della tifoseria se l’è ingraziata, è il momento di premere sull’acceleratore.