Pagelle Juventus-Bologna 1-0. È stata più dura del previsto, ma Buffon e compagni sono riusciti a portare a casa i tre punti contro il Bologna, arrivato allo Juventus Satadium per fare un catenaccio vecchio stampo. Decide la gara un gran gol di Pogba, ma ancora una volta Giovinco è stato protagonista. Meno lucido delle ultime uscite Llorente, Isla in chiaroscuro.\r\n\r\nBuffon 6.5: Se in trasferta le conclusioni verso la sua porta si misurano col contagocce, in casa non è necessario nemmeno servirsi di uno strumento tanto microscopico. Un solo tiro nello specchio della porta, qualche innocua presa alta in area ed un paio di passaggi rasoterra per i compagni di difesa. Come nelle altre gare, tutto nella norma.\r\n\r\nDifesa 6.5: Anche qui, come per Buffon, non è che ci sia moltissimo da dire. Contro un attacco estremamente inoffensivo ed incapace di impensierire anche lontanamente una difesa organizzata come quella bianconera, troppo facile sarebbe valutare i tre del reparto con un 7 in pagella. Le folate dei rossoblù, rare e indolori, sono state perennemente frenate sul nascere dalla retroguardia di casa, che ha disputato gran parte della sfida (75/80 minuti circa) nella metà campo avversaria. Bravi, come detto, nel contrastare gli avversari e bloccare quegli estemporanei attacchi in contropiede, si sono fatti anche valere in zone di campo tutt’altro che di loro competenza, favorendo la fluidità della manovra e portando la sfera fin su la trequarti bolognese. Ordinari.\r\n\r\nEsterni 6: Uno sì, l’altro meno. Sulla sinistra la storia è come sempre la stessa: preminenza atletica sul piano fisico, qualità tecniche indiscutibilmente superiori all’avversario, un pizzico meno di cattiveria nell’andare sul fondo per crossare. Sulla destra (e anche qui verrebbe da dire “come sempre”) la vicenda non differisce molto dalle altre gare: supporto alla retroguardia più che sufficiente, spinta offensiva sulla fascia accettabile, carenza di mezzi tecnici e difficoltà dalla trequarti in poi piuttosto evidenti. In una sfida che avrebbe visto i rossoblù (e così è stato) presumibilmente arroccati nella propria metà campo, a creare maggiore densità nella zona centrale, fondamentale sarebbe stato nello sbloccare il risultato il ruolo dei due esterni, unici, tra i vari giocatori d’attacco, a disporre di maggiore spazio per offendere e colpire. Ma con un Asamoah leggermente in calo (in fase di spinta soprattutto) rispetto alle recenti uscite, ed un Isla totalmente ignaro di come si crossi un pallone in mezzo per i compagni, poco e nulla è stato prodotto dalle fasce laterali nell’arco dei 90 minuti, escluso qualche spunto più interessante concluso poi malamente nel momento decisivo.\r\n\r\nCentrocampo 7+: Un concentrato di grinta, corsa, cuore, tecnica e potenza. Quando in regia hai giocatori in grado di offrirti tutte le qualità del caso per sovrastare l’avversario, puoi sederti tranquillo in panchina ed aspettare che la scintilla scaturisca da sé. Ovviamente Conte non è tipo da adagiarsi pasciuto in panca, silenzioso magari, in attesa dello schiocco magio di dita; ma con un terzetto del genere potrebbe anche farlo. Da lì tutto nasce, si aziona, sviluppa, matura e conclude. Tra chi recupera palloni sporchi al centro del campo (Marchisio), chi li lava e smista puliti per le corsie laterali (Pirlo), e chi li conclude con estrema energia e precisione in fondo al sacco (Pogba), si può solo che rimanere estasiati e soddisfatti di fronte ad un reparto così armonioso, sincronizzato ed intessuto di individui complementari. La partita l’hanno vinta loro, l’avversario l’hanno sconfitto loro; ma da centrocampisti di tale caratura, del resto, meno non ci si poteva aspettare.\r\n\r\nAttacco 6+: Sprazzi di buon calcio alternati a momenti di grande fatica. Per una coppia di giocatori che quasi mai aveva visto il campo insieme prima di domenica scorsa, i risultati di ieri possono a buon diritto ritenersi più che positivi, a fronte soprattutto dell’arroccamento difensivo della squadra rossoblù. Bravi in alcuni scambi veloci al limite dell’area e ad invertirsi di posizione per disorientare l’avversario, hanno mancato il tocco decisivo per colpire l’avversario, mancando l’inserimento o il passo in più per battere a rete (Llorente). Sempre Llorente si è reso protagonista di qualche eccesso di superficialità con la squadra in uscita, cedendo troppo mollemente il pallone indietro e regalando il possesso agli avversari. Esclusi questi rari scivoloni, comunque, una discreta prestazione.\r\n\r\nConte 7: Il massimo del risultato, con un sforzo regolare. In vista della sfida di giovedì sera contro le aquile del Benfica, opportuno sarebbe stato sbloccare il risultato nei primi 45 minuti di gioco, ma le molte occasioni create non sono state degnamente sfruttate. Con una difesa che ha avuto vita facilissima lì dietro, ma due esterni che non riuscivano ad infierire come si deve, è toccato alla giocata del singolo risolvere la pratica Bologna, sfruttando perfettamente l’unico buco centrale concesso dagli avversari. Le partite mancanti sono 4, gli avversari sulla carta abbordabili; nessuno ha il coraggio di parlarne, ma l’obiettivo storico del terzo scudetto è sempre più vicino.