Pagelle Catania-Juventus. La Juventus mette una seria ipoteca sullo scudetto vincendo anche la difficile battaglia di Catania. Una grande prova di maturità da parte degli uomini di Conte, che devono fare i conti con gli etnei molto fallosi e provocatori. Alla fine la decide Tevez, ma il risultato poteva essere più ampio. Le pagelle:\r\n\r\nStorari S.V.: Spettatore non pagante dell’incontro. Mai, e ripetiamo, mai chiamato in causa.\r\n\r\nDifesa 6.5: Insormontabili. Contro un avversario in piena crisi di classifica e lontano dagli albori delle ultime stagioni, il terzetto difensivo mandato in campo ieri da Conte ha condotto una partita praticamente perfetta, azzeccando sempre il momento dell’intervento e concedendo poco o nulla agli attaccanti rossoblù. Sereni e disinvolti nel palleggio e nella gestione del possesso, hanno avuto vita facile negli scontri individuali, vincendo perennemente con l’avversario di turno il duello che si andava instaurando.\r\n\r\nEsterni 6: Il doppio volto della squadra. Da una parte un treno sempre pronto a ripartire, abile nelle coperture e spigliato nell’attaccare, dall’altra un giocatore completamente spaesato e fuori da ogni manovra offensiva. Spina nel fianco per la difesa rossoblù, Lichtsteiner è stato dei due esterni l’arma in più schierata di Conte, capace di impegnare, con le proprie sortite, un reparto comunque pronto a sventare gli attacchi bianconeri. Meno convincente e più molle nei contrasti con l’avversario, Isla è stata la nota stonata dello spartito juventino, in grado di sbagliare, anche da solo, il semplice passaggio.\r\n\r\nCentrocampo 6: La linea mediana schierata ieri da Conte, rimaneggiata sul lato sinistro con l’inserimento inaspettato di un volenteroso Padoin, ha disputato una partita abbastanza mascolina, costruendo la propria forza, nell’arco dei 90 minuti, sul vigore e la prestanza fisica piuttosto che sull’inventiva e il genio dei singoli. Con un Vidal meno appariscente del solito ed un Pirlo maggiormente presente a dar legna in mezzo al campo, di giocate vere e proprie costruite dal centrocampo ce ne sono state relativamente poche, seppur proprio il regista bresciano, osannato da una settimana per la doppia rete con Genoa e Fiorentina, è sembrato l’unico in grado di poter tirare fuori dal cilindro qualcosa di pericoloso. Dai suoi piedi strabilianti, infatti, sono nate le giocate più temibili per i padroni di casa, che tuttavia si sono sempre fatti trovare pronti a sventare l’incombenza nel momento decisivo.\r\n\r\nAttacco 7-: L’hanno vinta loro. Dopo un ciclo di partite nelle quali l’attacco era stato forse il reparto meno brillante di tutti quanti gli altri, ieri sera abbiamo invece assistito ad un’ottima prestazione della coppia latinoamericana, che si è dimostrata, nell’arco della gara, un pericolo costante per la difesa avversaria. Bravissimi negli scambi al limite dell’aria e nelle sponde reciproche per liberare il compagno, sono stati in grado di crearsi autonomamente lo spazio per tentare la conclusione, mancando però negli ultimi 15 metri di campo di incisività sotto rete. Scaltri, soprattutto Osvaldo, negli inserimenti senza palla alle spalle della difesa, hanno sbloccato la partita con la più classica delle giocate d’attacco, ossia la sponda lunga di testa per il compagno che entra. Apprezzabile, ma questa non è una novità, pure l’impegno offerto alla squadra, che fa dei due, ma soprattutto di Tevez, i migliori in campo ieri sera.\r\n\r\nConte 6.5: Alla vigilia della sfida aveva detto di non fidarsi affatto di una squadra come il Catania e sinceramente, a dirla tutta, non è che avesse tutti i torti. Mandando in campo una squadra completamente rimaneggiata, almeno in certe sezioni del campo), è riuscito a portare a casa il massimo dei risultati col minimo dello sforzo, mantenendo inalterato il distacco dall’ inseguitrice ed avvicinandosi sempre più a quel terzo, storico, tricolore stagionale.