Oggi il ricorso al Tnas di Conte: da Mastronunzio a Mondonico si punta sulle incongruenze delle motivazioni
Dopo essersi presi tutto il tempo necessario, i legali di Antonio Conte presenteranno oggi il ricorso al Tnas con richiesta di urgenza e sospensiva della pena di 10 mesi. Come hanno riportato già diversi organi di stampa, la sospensiva difficilmente verrà accolta, mentre si farà di tutto per spronare il presidente del Tnas, Alberto De Roberto, a fare in fretta. Il ricorso si baserà sulle tante incongruenze presenti nelle motivazioni della Corte d’Appello: su tutte quella di Mastronunzio fuori rosa, che in realtà era in fortunato, come da comunicato ufficiale del Siena. Inoltre, la difesa di Conte chiederà pari trattamento con l’ex tecnico dell’AlbinoLeffe Emiliano Mondonico: se Conte «non poteva non sapere» l’illecito commesso da Cristian Stellini, perché non poteva non sapere anche Mondonico dell’illecito del suo ex vice Mirco Poloni?\r\n\r\nInolte, agli avvocati di Conte sono sono di certo passate inosservate le motivazioni rese note ieri sul proscioglimento di Piero Camilli e del Grosseto. In particolare, come scrive oggi ‘Tuttosport’ c’è un passaggio che potrebbe rivelarsi importante per far rivalutare la posizione di Conte: “La valutazione della chiamata in correità che contenga accuse nei confronti di più persone deve avvenire in modo frazionato per verificare l’esistenza dei riscontri individualizzanti a carico di ciascun accusato”. Si tratta della chiamata in causa di Camilli da parte dell’ex ds del Grosseto, Andrea Iaconi, la quale “avrebbe comunque dovuto essere vestita da adeguati riscontri con chiara vocazione individualizzante”. Ricapitolando, per Conte valgono le sole parole di Carobbio, mentre per Camilli non bastano quelle di Iaconi, Carobbio, Acerbis, Turati e Conteh messi assieme? Nelle motivazioni, si legge ancora: “La chiamata in correità – scrivono i giudici – perché possa assurgere al rango di prova necessita anche di riscontri estrinsechi, e cioè di ulteriori elementi o dati probatori, non predeterminati nella specie e qualità, e quindi aventi qualsiasi natura, sia rappresentativa che logica, che confermino l’attendibilità del racconto”. Eppure la stessa corte nelle motivazioni di Conte non parla mai di “correità”, né di riscontri alla responsabilità del tecnico, che per AlbinoLeffe-Siena si ferma ai «molteplici elementi (non specificati), quali, fra tutti, le dichiarazioni dei calciatori dell’Albinoleffe nonché le ammissioni di Stellini, strettissimo collaboratore di Conte”. Peccato che nessuno abbia mai nominato Conte…