(Di Gaver) Non può essere un giorno come altri; non può esserlo per chi, da sempre, tifa per una maglia a strisce bianconere, non può esserlo per chi, da 20 anni circa, con quella maglia ha visto battagliare uno dei giocatori più forti di sempre.\r\nSenza graduatorie, senza classifiche da stilare o da interpretare ma, Alessandro Del Piero è stato, è, uno dei più grandi di sempre.\r\nUn uomo fuori da ogni schema, tanto elegante da apparire a volte inverosimile, educato, cordiale e simpatico come l’amico che vorresti; ma, dentro al campo verde, un interprete sublime del football, uno dei geni massimi che la nostra penisola pallonara abbia partorito.\r\nOggi, dicevo, non è un giorno come tanti; oggi ha fine, dal mero punto di vista contrattuale, il vincolo tra Alessandro e la Juventus, ovvero ha termine il sodalizio tecnico che ha legato questo emblema sportivo (e non) Italiano alla società più blasonata di casa nostra.\r\nUn velo di tristezza non può non affiorare, il pensiero non può non andare a quel Foggia-Juve di tanti anni fa, dove il Trap faceva esordire un giovanissimo Alex, sparuto e quasi intimidito, ma già con le stimmate del campione.\r\n\r\nIn questi anni Alex ha saputo donarci ogni sorta di emozione, ha saputo sorprenderci, confonderci, rallegrarci, renderci tristi e infinitamente felici… Ma sempre e comunque ha saputo essere il più grande punto di riferimento per ogni tifoso! Ha saputo essere il migliore, un capitano capace di dare, fuori come dentro al rettangolo da gioco, quel marchio tutto personale di uomo vero prima che di gran calciatore, un interprete sempre fuori dal coro capace di gesti mai banali, mai scontati.\r\nSussurrando senza sbraitare, parlando senza urlare, dirigendo senza imporre, ha saputo essere un Capitano più unico che raro.\r\nDa più parti ho udito levate di scudi a discapito del comportamento della società; ma penso che, per il bene della Juve, i due abbiano già parlato, e molto,di quel che Alex è e sarà sempre per la Juve.\r\nLe cariche non contano, non si programmano, non hanno l’importanza di certi sguardi e di certi apprezzamenti o di standing ovation che stadi di caratura mondiale gli han donato. Un giorno, quando sarà quello giusto, Alex e la Juve saranno di nuovo insieme, nei modi e nei tempi che entrambi riterranno opportuni.\r\nOra non affrettatevi a dimenticarlo, a rimpiangerlo o a chiederne un ridimensionamento, trattatelo semplicemente per quel che è: un monumento calcistico nazionale che, per fortuna, ha indossato i nostri colori.\r\nSe a Manchester inneggiano Giggs, a Madrid “el buitre” o a Barcellona Guardiola… Non siate tristi o invidiosi, noi abbiamo Alessandro del Piero.\r\nQualcuno storcerà il naso perché, sappiatelo, il Belpaese delle meraviglie sa essere sempre molto autolesionista; ma voi siate caparbi e, senza dir nulla, invitateli a godersi, tra i tantissimo altri momenti di calcio assoluto, questo minuto in silenzio di un Juve-Fiorentina di tanti anni fa.\r\nQui non è il gol che ha fatto la differenza tra lui e gli altri….la differenza è che gli altri, in quel frangente, non avrebbero pensato di tirare!\r\nCiao Alex… A presto.