Nuova dirigenza Juventus: le mansioni di Arrivabene, sarà sopra tutti
Maurizio Arrivabene sarà l’uomo forte della nuova dirigenza Juventus: sotto di lui le aree finanza, sport e marketing
Prende forma la nuova dirigenza della Juventus con Maurizio Arrivabene diventa amministratore delegato con due anni di ritardo. Il suo nome, come ricorda Tuttosport, era circolato già nel 2018, quando Andrea Agnelli aveva deciso di allontanare Beppe Marotta. Non se ne fece nulla, poi, perché il presidente decise sostanzialmente di accorpare le deleghe nella figura di Fabio Paratici e non è che le cose siano andate benissimo.
Nuova dirigenza Juventus: Arrivabene non è un neofita
Arrivabene non ha esperienza diretta nel mondo del calcio, anche se fa parte del consiglio d’amministrazione del club bianconero dal 2012 e fino al 2015 ha anche ricoperto un ruolo nel Comitato Controllo e Rischi e nel Comitato Nomine e Remunerazioni della Juve. Molti lo ricorderanno più che altro come Team Principal della Ferrari, ruolo che ha ricoperto dal 2014 al 2019 sfiorando il ritorno alla vittoria mondiale.
Tutte le aree della società sotto il nuovo AD
Dopo aver suddiviso le aree finanza, marketing e football, con Arrivabene si torna all’antico, ovvero ad un solo amministratore delegato che si occuperà al contempo di calcio giocato, conti e sviluppo del brand. Gli obiettivi che ha fissato John Elkann, capo dell’universo Exor, sono quelli di proseguire lo sviluppo commerciale e promuovere il marchio Juventus, cose che ha già fatto ai tempi in cui lavorava per Philip Morris Europa. Arrivabene lavorerà a stretto contatto con Federico Cherubini, nuovo capo dell’area sportiva, con Stefano Bertola, che continuerà ad occuparsi dell’aspetto strettamente finanziario, e infine con Giorgio Ricci, l’uomo chiave dei ricavi.
Attenzione, però, perché secondo il quotidiano sportivo torinese, sotto il controllo di Arrivabene potrebbero esserci anche il reparto che cura l’immagine e la comunicazione della società. Sembra quasi avere le deleghe del presidente, forse perché Agnelli ricoprirà da qui in poi solo un ruolo meramente istituzionale? Lo scopriremo molto presto, perché ormai il dado è tratto.