Non è un Paese per Juventini

(Di Gaver) E ci risiamo, punto e a capo! Stesso copione, stesso ripetitivo leit-motiv che altro non fa se non alimentare odi e spropositi in un contesto, quello calcistico, che invece dovrebbe essere solo sportivo. Ma andiamo con ordine, sia per far chiarezza su atteggiamenti che iniziano ad essere al limite del comprensibile, sia per rendere merito vero a chi si sente defraudato da determinati decisioni.\r\nIl gol del Catania, a mio parere, era straordinariamente regolare, il gol della Juve è viziato da un millimetrico fuorigioco di Bendtner; questo per quanto riguarda i due episodi più faziosamente chiacchierati della giornata, sui quali non torniamo per un semplice ed unico motivo, ovvero perché apparivano chiari fin da subito, ragion per la quale trattasi di evidenti errori arbitrali secondo il vero sentimento popolare, da condannare eventualmente in sedi e modi opportune. Sedi e modi che però non appaiono, lo ripeto all’infinito e forse per l’ultima volta, le radioline i salotti tv ed i siti web di Roma e Milano, nonché il solito e asfissiante motivetto proveniente da Napoli che inneggia ad un’onestà pressoché invisibile almeno calcisticamente; il resto non mi riguarda. Forse è l’ultima occasione che mi cimento perché, sinceramente, sono svilito da taluni atteggiamenti, sia pro che contro; mi aspetto di più dalla società che deve ridare dignità ad un popolo, mi aspetto di più da ambienti vicini al mondo Juve, mi aspetto di più dalla deontologia professionale di una classa giornalistica cannibale che altro non cerca se non il consenso popolare di pancia, tentando la scalata delle vendite cavalcando onde monodirezionali scontate spesso pervase di populismo.\r\n\r\nCi sta la contestazione per un episodio come quello di Catania, ci sta che una società, una tifoseria si sentano penalizzate e urlino ad alta voce il loro dissenso, ci sta che le istituzioni debbano ascoltare quell’urlo e prendere un serio provvedimento atto a combattere certi errori. Da qui mi chiedo, iniziando quasi dalla fine, perché non introdurre la moviola in campo? La società Juventus è la più penalizzata di tutte in questi teatrini perché, spesso da squadra più forte, deve sorbirsi mesi di polemiche dinanzi ad un episodio, in virtù del cannibalismo giornalistico di parte di cui parlavo, mentre altrove viaggiano alla media di diversi errorini a favore che portano fieno in cascina quasi sottotraccia, permettendo poi a quelle stesse società (unitamente ai loro tifosi) di urlare allo scandalo quando l’errore è a favore dei bianconeri.\r\nA quando un intervento serio della società? A quando la fine di questa caccia alla streghe? Sono stanco, siamo stanchi, non si può più tifare per una squadra sacrificata sull’altare di un calcio malato, che identifica i propri disagi solo dinanzi ad un errore a favore della Juve, mentre sembra tacere istintivamente di fronte al palazzo intriso di potere che da anni domina il panorama pallonaro Italiano; chi presiede le società Italiane non lavora nei call center e non fa l’operatore ecologico, siamo stufi della favoletta del potente Agnelli contro i poverini di turno. Esaminate la storia di ogni padrone del calcio nostrano e, molto schiettamente, rispondetevi da soli; si tratta di storie molto variegate di personaggi non certamente facilmente influenzabili, che non discuto per rispetto del sito che mi ospita, ma nessuno dei suddetti chinerebbe la testa dinanzi ad Agnelli o a chiunque altro. Ed è giusto cosi, lo sport è (dovrebbe essere) una competizione, non una prova di potere.  Ma il giornalismo di casa nostra alimenta tutto questo, influenzando dinamiche che tutto sono tranne che rappresentanza di sport.\r\n\r\nQuindi, è normale dimenticare quel che accade altrove se hai la possibilità di distruggere la Juve, è normale glissare sul fuorigioco che ha consentito al Milan di vincere (ancora) sul Genoa, sul rigore non concesso al Chievo contro il napoli  5 minuti dal termine, sulla vittoria dell’Inter viziata ancora da decisioni dubbie (fallo sul primo gol e fuorigioco sul terzo). Addirittura, sono costretto a sentire Della Valle che recrimina lo scudetto dell’82 mentre la sua squadra scippa una gara alla Lazio. E solo per restare alla giornata in corso ma qui mi fermo, la nausea impone limiti anche all’indecenza.\r\nAnche se, permettetemi l’ingerenza, 4 parole sul fallo netto in area di Legrottaglie su Chiellini (ancora sullo 0-0 e prima dell’episodione) le avrei pretese. Più tutti gli altri falli successivi.\r\nIo vorrei che l’Italia sapesse essere sportiva, vorrei che sapesse davvero vivere il calcio distogliendosi dai numerosi problemi che affliggono il paese, in maniera serena e non cercando rivincite spicciole armandosi nei modi più biechi.\r\nIl giornalismo di parte sta annientando un paese, dirottando le notizie a piacimento ed interpretando sentimenti popolari malleabili in virtù di una malsana politica di informazione, tentando cosi un consenso a favore o contrario degno della peggiore democrazia che si possa immaginare.\r\n\r\nDi seguito vi esorto a leggere questa regola (se avete molto tempo andate direttamente all’ultimo comma):\r\n\r\nREGOLAMENTO\r\n\r\nPosizione di fuorigioco (regola n. 11)\r\n\r\nEssere in posizione di fuorigioco non è di per sé un’infrazione. Un calciatore si trova in posizione di fuorigioco quando:\r\n\r\nè più vicino alla linea di porta avversaria rispetto sia al pallone, sia al penultimo avversario. Un calciatore non si trova in posizione di fuorigioco quando:\r\n\r\nsi trova nella propria metà del terreno di gioco;\r\noppure\r\n\r\nsi trova in linea con il penultimo avversario;\r\n\r\noppure\r\n\r\nsi trova in linea con i due ultimi avversari.\r\n\r\nInfrazione\r\n\r\nUn calciatore in posizione di fuorigioco deve essere punito solo se, a giudizio dell’arbitro, nel momento in cui un suo compagno gioca il pallone o è da questo toccato, egli prende parte attiva al gioco:\r\n\r\nintervenendo nel gioco;\r\n\r\noppure\r\n\r\ninfluenzando un avversario;\r\n\r\noppure\r\n\r\ntraendo vantaggio da tale posizione.\r\n\r\nNon infrazione\r\n\r\nNon vi è infrazione di fuorigioco quando un calciatore riceve direttamente il pallone:\r\n\r\nsu calcio di rinvio;\r\n\r\nsu rimessa dalla linea laterale;\r\n\r\nsu calcio d’angolo.\r\n\r\nInfrazioni e sanzioni\r\n\r\nNel caso di un’infrazione di fuorigioco, l’arbitro accorda alla squadra avversaria un calcio di punizione indiretto, che deve essere eseguito dal punto in cui l’infrazione si è verificata (vedi Regola 13 – Punto di esecuzione del calcio di punizione).\r\n\r\n\r\n\r\nInterpretazione delle Regole del Gioco\r\n\r\ne linee guida per arbitri\r\n\r\nDEFINIZIONI\r\n\r\nNell’ambito della Regola 11 si applicano le seguenti definizioni:\r\n\r\n• “più vicino alla linea di porta avversaria” significa che qualsiasi parte della testa, del corpo o dei piedi del\r\n\r\ncalciatore è più vicina alla linea di porta avversaria sia rispetto al pallone, sia al penultimo avversario. Le\r\n\r\nbraccia non sono incluse in questa definizione.\r\n\r\n• “intervenire nel gioco” significa giocare o toccare il pallone passato o toccato da un compagno;\r\n\r\n• “influenzare un avversario” significa impedire ad un avversario di giocare o di essere in grado di giocare il pallone, ostruendogli chiaramente la visuale o i movimenti o fare gesti o movimenti che, a giudizio dell’arbitro, ingannino o distraggano un avversario;\r\n\r\n“trarre vantaggio da tale posizione” significa giocare un pallone che rimbalza dal palo o dalla traversa o giocare un pallone rimbalzato da un avversario, essendo stati in posizione di fuorigioco. \r\n\r\nCome sempre, situazioni molto interpretabili, come ogni altra direttiva che possa in qualche modo interessare la vita di questo paese, stracolmo di soggetti sempre pronti a discutere sull’altro, ma mai ad interrogarsi su loro stessi. NON sono arbitro di calcio, sono ignorante in materia e a tal proposito vi chiedo, l’ultimo comma potrebbe riguardare l’episodio di ieri? Vi esorto a smentirmi, lo dico sinceramente.\r\n\r\nTutto quanto sta accadendo mi sta consigliando di dirottare le mie attenzioni verso altri hobbyes, ritagliandomi solo quei 90 minuti per la pura visione della partita del cuore, a basso volume, gustandomi solo le azioni dei calciatori e sorridendo di ogni polemica in campo, a favore o contro che sia, tralasciando tutto il resto e disinteressandomi di ogni polemica; questo perché ho aimè acquisito una certezza, ossia che chi rivendica onestà è presumibilmente tra i primi a doverla dimostrare. Ed io  sinceramente non voglio essere complice nell’audience di personaggi che non condivido.\r\n\r\nQuesto teatrino è avvilente.\r\n\r\nSaluti