Intervenuto alla trasmissione di RaiSport “5 minuti di recupero”, Marcello Nicchi ha anticipati i temi del prossimo match clou Milan-Juventus, tornando anche sulle polemiche seguite a Parma-Juve. “Siamo abituati alle polemiche. Paura di fischiare rigori alla Juve, come dice Conte? Proprio no. Gli arbitri non hanno paura di niente, sono persone leali, libere, terze e capaci, gli arbitri devono essere rispettosi di tutti ma non hanno nessun riguardo per nessuno se non per il regolamento. Se no si tornerebbe a parlare di ricusazioni e cose del genere. IL confronto vero chiesto da Marotta con noi? Noi siamo pronti e liberi per il confronto: ogni società lo sa. Venissero, piuttosto, rispettati gli incontri istituzionali, non rispondo a Marotta: allora se chiediamo che ci siano presidenti, allenatori e giocatori, qualche società manda poi il magazziniere o il massaggiatore di turno. Il peso su chi deve arbitrare Milan-Juve? Io ci vorrei essere nei panni dell’arbitro designato, che vi assicuro sarà sereno, gli episodi fanno parte del gioco come l’errore del portiere o l’allenatore che sbaglia la formazione. La pressione in Italia è particolare: i nostri arbitri sono riconosciuti come i migliori, anche nel calcio a cinque se non siamo in finale con l’Italia, arbitra uno dei nostri nelle grandi manifestazioni. Tutti invocano la collaborazione e il dialogo, poi l’aiuto all’arbitro poi nessuno lo dà. In tv si vedono tante simulazioni, si alzano 20 braccia in area, cinque che cadono in terra ad ogni calcio piazzato: ci vuole più fair play. Gli arbitri hanno un ottimo rapporto in campo, ma poi ecco proteste di gruppo, si deve dire ma dov’è il capitano nelle squadre, ormai? La moviola abolita dalla Rai? Una grande operazione culturale, non hanno abolito le immagini, ma le fa vedere e non le impone, ora mi aspetto che a commentare ci siano sempre di più persone che conoscono il regolamento e lo conoscono in pochi. Alla fine dell’andata ero soddisfatto, sono molto soddisfatto ora: le società hanno grande rispetto di noi e noi rispettiamo tutte le società a prescindere dal colore delle maglie”.