Nedved: “Vinciamo perché siamo degli animali, vogliamo sempre tutto” [ASCOLTA]

Il vicepresidente della Juventus, Pavel Nedved, ospite di “Tutti convocati” per parlare del 7° leggendario scudetto consecutivo

Pavel Nedved, vice presidente della Juventus, è intervenuto oggi a “Tutti Convocati” su Radio 24 per parlare con Pierluigi Pardo, Carlo Genta e Giovanni Capuano del 7° scudetto consecutivo conquistato dai bianconeri. “E’ stato difficilissimo quest’anno. Le motivazioni erano soprattutto per la Champions – ammette le’x pallone d’oro – , in campionato, dopo tanti anni che vinci, è stata dura ma le polemiche ci hanno dato una carica in più. Anche per noi che stiamo attorno alla squadra è stato difficile dare la carica”.

Il segreto della Juventus? Avere alle spalle una squadra forte contro il Napoli e i suoi tifosi che con sfottò feste anticipate, fuochi d’artificio e altre iniziative simili hanno dato uno stimolo in più ai campioni d’Italia per non mollare nulla. “Alla Juventus non devi mai toccare l’orgoglio”, ha dichiarato Chiellini al termine di Roma-Juve di ieri: “Napoli? Sono stati bravissimi, ci hanno dato uno stimolo in più. A inizio anno ho percepito nel nostro ambiente che non c’era la carica giusta, il che dopo sei scudetti è normale, ma poi è cresciuta la volontà di dimostrare di poter essere più forti degli altri. E i complimenti vanno fatti anche alla Juve. Siamo degli animali, vogliamo vincere tutte le partite. Sappiamo che è impossibile ma cerchiamo di vincere tutto, non bisogna mollare niente. Forse il Napoli si è concentrato troppo sul campionato, noi non abbiamo snobbato nemmeno la Coppa Italia – sottolinea – . Qui lavoriamo ogni giorno per ottenere dei risultati e questa Juve è una leggenda, vincere così tanto è una cosa disumana”.

Nedved: “Sono arrivato assieme a Buffon”

Ora si lavora per la nuova stagione, quella che non vedrà ai nastri di partenza dopo tanti anni Gianluigi Buffon: Nedved ammette che non sarà facile senza lo storico numero uno, ma spetterà agli altri senatori garantire la solidità del gruppo. “Senza lui sarà difficile – ammette – . Siamo arrivati insieme nel 2001, lui è una leggenda del calcio italiano. Dovesse decidere di mollare sarebbe difficile per la Juve e per il calcio. Mancini in Nazionale? Lo conosco bene. Ha un carattere difficile, da vincente, vorrà sicuramente vincere. Creerà un gruppo vincente ed è la persona di cui avete bisogno in questo momento”.

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