Pavel Nedved, consigliere d’amministrazione della Juventus, sogna quella Champions League che da calciatore non ha potuto alzare al cielo. Nel 2003 con una prestazione super contribuì ad eliminare il Real Madrid in semifinale, ma dovette saltare per squalifica la finale poi persa ai rigori contro il Milan. Il 6 giugno prossimo avrà la possibilità di rifarsi da dirigente, ma contro il Barcellona servirà l’impresa. Con un imperativo: vietato difendersi!\r\n
Dobbiamo cercare di dare loro fastidio con i nostri attaccanti: dobbiamo aggredirli – le parole di Nedved a Tuttosport – e giocarci le nostre chance. Aspettarli dietro significherebbe prendere un gol prima o poi, loro sono abituati a quella situazione e la sanno gestire molto bene. E’ una partita secca e la forma fisica giocherà un ruolo determinante. Una squadra che può schierare Messi, Neymar e Suarez parte da 2-0 ogni partita.
\r\nOvviamente, dopo aver vinto scudetto e Coppa Italia, la Champions renerebbe la stagione bianconera storica, anche per Nedved, che sente la partita molto più di quando era giocatore.\r\n
Vincere la Champions sarebbe molto significativo anche per me. Non ci aspettavamo di arrivare fino qui, ma ce lo meritiamo. Dopo aver battuto il Real la fiducia in noi stessi è cresciuta: non andremo a Berlino solo per partecipare. Non è una cosa da Juve. Buffon? Lui è un fenomeno – conclude Pavel Nedved – , gli manca solo quella Coppa. La deve alzare lui.