Nedved: “Agnelli furioso dopo il Sassuolo, situazione brutta”

Pavel Nedved, vicepresidente della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano ceco ‘Sport’. L’ex pallone d’oro nei giorni scorsi è tornato in patria per ricevere la Medaglia d’Oro al merito civile dalle mani del presidente della Repubblica Ceca. Nelle stesse ore, la Juve perdeva con il Sassuolo ripiombando nuovamente nel baratro dopo una breve striscia positiva di risultati: “Mercoledì sarei dovuto essere allo stadio perché si giocava una partita particolarmente importante per noi e penso che il presidente Agnelli – racconta – , anche lui assente per un impegno negli Stati Uniti, fosse molto dispiaciuto che non fossi vicino alla squadra. Ma alla fine alla Juventus erano tutti contenti e orgogliosi che io ricevessi una simile onorificenza. Mi hanno svegliato alle 6.30 del mattino dopo per chiedermi una foto via email da poter postare sul sito”.\r\n\r\nNedved in Repubblica Ceca, Agnelli negli USA: al Mapei Stadium c’erano solo Marotta e Paratici ad assistere alla disfatta. Il telefono di presidente e vicepresidente, comunque, è stato rovente per tutta la notte.\r\n\r\nDurante la cerimonia ho tenuto il telefono spento. Quando l’ho acceso alle 21.30 – continua Nedved – ho iniziato a ricevere brutti messaggi. Stavo guardando una cronaca on line minuto per minuto e così ho letto: 1-0 per il Sassuolo, Chiellini espulso e Juventus in dieci. Era l’intervallo ed ero sull’orlo di un infarto… Ne ho parlato con Agnelli fino all’una del mattino: io a Praga lui negli Stati Uniti. Era veramente infuriato per come erano andate le cose. Era da tanto tempo che non lo sentivo così arrabbiato. Siamo quattordicesimi e non capita molto spesso. Siamo tutti molto delusi da ciò. Naturalmente ero in contatto anche con Marotta, che era alla partita e mi ha comunicato tutti i dettagli. La situazione è brutta, dobbiamo fare qualcosa per tornare a vincere: eravamo convinti di essere tornati ed è stato un pugno in faccia…\r\n\r\nQuanto al suo nuovo ruolo di vicepresidente, Nedved conferma di districarsi bene tra il campo e la scrivania, ma preferisce nettamente il campo:\r\n\r\nSe non sono al campo di allenamento sono in ufficio, due o tre volte alla settimana. Mi sento meglio quando sono in campo perché credo di poter aiutare di più, in contatto con l’allenatore e il direttore sportivo. Credo che sia importante anche per i giocatori che io stia con loro: abbiamo una squadra abbastanza giovane e posso dar loro dei consigli. In ogni caso – conclude – giocare è molto più facile che fare il presidente!.