Narducci esulta: “Spazzata via la cupola. Le intercettazioni degli altri non rilevanti”

Sono più che soddisfatto per come è andato a finire il processo: è un risultato notevolissimo, che premia un lavoro enorme e svolto tra mille avversità”. E’ raggiante l’ex Pm di Napoli, attuale assessore al Comune di Napoli e amico di Massimo Moretti, Giuseppe Narducci. Piaccia o non piaccia, Calciopoli ha emesso la sua sentenza di primo grado: “E’ stata spazzata via la più grande operazione di mistificazione mai condotta in questo paese attorno ad un processo. La sentenza riconosce l’assoluta verità probatoria raggiunta dalle nostre attività investigative e accoglie in pieno la nostra impostazione, stabilendo che quella che operò in quel periodo fu un’associazione per delinquere e che quello era un calcio malato e corrotto – ha spiegato Narducci all’interno di ‘All Sport News-Speciale Calciopoli’ in onda su Premium Calcio -. Alla fine hanno contato i fatti che noi abbiamo dimostrato, respingendo qualsiasi operazione che cercava di allontanare la verità”.

Verità che cercava di celare, secondo Narducci, una difesa alquanto inconsistente: “L’atteggiamento della difesa di Luciano Moggi non ha pagato, si è rivelato inconsistente: non ha provato in alcun modo a confutare quello che noi sostenevamo, o almeno a fornire una versione diversa dei fatti per come noi li prospettavamo. In sostanza è un atteggiamento di chi non è teso a dimostrare la propria innocenza o estraneità, ma piuttosto a dire che c’erano anche altri a fare quelle cose: operazione buona solo dal punto di vista mediatico. Anche altri dirigenti hanno avuto colloqui con la classe arbitrale e non sono stati trattati allo stesso modo? Quelle intercettazioni non avevano lo stesso valore probatorio dei colloqui che hanno riguardato gli attuali imputati e la sentenza ci ha dato ragione anche in questo”. Anche se se questa affermazione, sconfessaquanto dettoci dal Procuratore Palazzi che aveva chiesto l’articolo 6 per l’Inter, salvatasi solo grazie alla prescrizione…